Sicilia zona gialla fino al 20 settembre, dal 27 rischio arancione - QdS

Sicilia zona gialla fino al 20 settembre, dal 27 rischio arancione

Sicilia zona gialla fino al 20 settembre, dal 27 rischio arancione

venerdì 03 Settembre 2021

Zona gialla confermata almeno fino 13 settembre, più probabilmente il 20. Dal 27 in poi, se la crescita rimarrà questa, scatterà l'arancione

La Sicilia, zona gialla dallo scorso lunedì, ancora con gli indicatori decisionali sopra soglia pari al 22,5% di occupazione dei posti letto in area medica di pazienti Covid (contro la soglia del 15%) e 13,9% di tasso di occupazione in terapia intensiva (contro la soglia stabilita del 10%).

Dunque, zona gialla confermata almeno fino 13 settembre, più probabilmente il 20. Dal 27 in poi, se la crescita rimarrà questa, scatterà l’arancione.

Già più di 10 comuni lo sono, nell’Isola (ricordiamolo, unica regione in giallo ora come ora), e la situazione non sembra promettere bene.

Per andare in arancione le intensive dovrebbero essere al 20% e il regime ordinario al 30%: i dati, come si legge sopra, non sono così distanti, e considerando una crescita in media tra il 2 e il 4% a settimana, è facile capire che il rischio c’è. Sì, la crescita rispetto ad inizio agosto è in frenata, ma è ancora consistente

IN ITALIA

Scende di poco l’incidenza di casi per 100mila abitanti: 190,4 contro 200,7 della scorsa settimana. La Sardegna è al limite del 15% per l’area medica e ha superato il limite in terapia intensiva con il 13,2%, ma nella classificazione complessiva è tra le 4 regioni a rischio basso insieme a Toscana, Valle d’Aosta e Umbria. La Calabria è sopra soglia per l’area medica con il 16,8% e sotto per le terapie intensive (8,9%). In area medica alto il dato della Basilicata ma sempre sotto soglia con il 13,3% (1,6% in terapia intensiva).

Questi i dati contenuti nella tabella ministero della Salute/Protezione civile che accompagna il monitoraggio settimanale. Scendono a 14, dalle 16 dello scorso monitoraggio, le regioni che superano la soglia dell’incidenza fissata per il tracciamento di 50 casi per 100mila abitanti mentre sono Valle d’Aosta (16,9, in discesa contro 33,1 precedente), Piemonte (36,4), Lombardia (38,1), Molise (41,1, in lieve rialzo rispetto al precedente 22,6), Puglia (41,7), Lazio (47,2), PA Trento (43,3), le 7 regioni sotto 50 casi per 100mila abitanti di incidenza. Sempre 4 le regioni sopra 100, Sicilia, Sardegna, Calabria e Toscana.

La Toscana continua a scendere per incidenza (da 127,3 di due settimane fa a 115,4 del monitoraggio scorso e oggi 102,6) ma sale per occupazione in area medica (da 7,6% a 8,3%) e nelle terapie intensive (7,2% a 9,5%). A livello nazionale – nella tabella degli indicatori – l’incidenza scende da 77 a 74 per 100mila abitanti, lieve crescita per l’occupazione in area medica (7,3% rispetto al 7,1% della scorsa settimana) e per le terapie intensive (5,7 contro 5,4% del monitoraggio scorso).

IL QUADRO

Ecco nel dettaglio il quadro degli indicatori decisionali per l’andamento del Covid-19 in Italia. La prima colonna indica l’incidenza dei casi a 7 giorni per 100mila abitanti per il periodo 27 agosto 2 settembre; la seconda colonna il tasso di occupazione dei posti letto in area medica al 31 agosto; la terza colonna la percentuale di occupazione di posti letto in terapia intensiva (in base alle disposizioni del Dl n.105 del 23 luglio scorso) sempre al 31 agosto. Abruzzo 52,6 6,7% 4,0% Basilicata 74,9 13,3% 1,6% Calabria 104,3 16,8% 8,9% Campania 56,0 9,8% 3,1% E-R 88,0 5,1% 5,6% FVG 72,1 3,8% 7,4% Lazio 47,2 7,2% 6,1% Liguria 64,4 4,5% 4,9% Lombardia 38,1 5,5% 2,9% Marche 77,6 6,1% 9,6% Molise 41,1 4,5% 0,0% PA Bolzano 71,4 4,2% 3,8% PA Trento 43,3 4,8% 0,0% Piemonte 36,4 2,6% 2,2% Puglia 41,7 8,6% 3,2% Sardegna 117,4 15,0% 13,2% Sicilia 190,4 22,5% 13,9% Toscana 102,6 8,3% 9,5% Umbria 78,3 7,0% 4,7% VdA 16,9 0,0% 0,0% Veneto 92,9 3,3% 4,9% ITALIA 74 7,3% 5,7%

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