Oggi a Palermo la presentazione del Rapporto Cnr-Ismed. Lumsa, venerdì l’intervento di Blangiardo (Istat)
PALERMO – Il Covid ha cancellato venti anni di crescita cumulata dell’Italia pari a circa il 9% del Pil, riportando le lancette dell’orologio al 2000.
Lo dice il rapporto sull’economia del Mediterraneo 2021-2022 a cura di Salvatore Capasso (direttore Cnr-Ismed) che sarà presentato a Palermo nel corso della 58ma riunione scientifica della Società Italiana di Demografia, Economia e Statistica (Sieds), evento organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza – Palermo della Lumsa con Sieds, in collaborazione con Regione Siciliana, Città di Palermo, Karol Strutture sanitarie, Irfis Finsicilia, Vivisano Onlus e Cnr-ISMed. “Il rapporto è stato stilato prima dello scoppio della guerra che ha cambiato ancora una volta le carte in tavola”, spiega Capasso, “il Covid ha colpito tutta l’area Mediterranea, ma alcuni Paesi hanno fatto meglio. Ne sono un esempio Egitto o Turchia che sono cresciuti anche nel 2020. Ci sono delle direttrici che vanno tenute in conto: la crescente pressione demografica dei paesi della sponda Sud che può rappresentare una opportunità per i Paesi come il nostro in cui la popolazione invecchia e i tassi di natalità sono bassissimi; la necessità di politiche pubbliche orientata a ridurre le divergenze tra i diversi Paesi e le diseguaglianze interne; la necessità di portare a termine le progettualità legate al Pnrr”.
La presentazione del rapporto (oggi, mercoledì 25 alle 15) nella sede di via Parlatore a Palermo aprirà i lavori delle giornate dal tema “Tra marginalità e sviluppo: le sfide attuali della sostenibilità in una prospettiva mediterranea” al quale saranno dedicate le quattro sessioni plenarie (in lingua italiana e inglese), nonché alcune delle sessioni parallele.
Domani, sono previste due sessioni plenarie. Giornata conclusiva venerdì 27. La sessione sarà incentrata sulla relazione di Gian Carlo Blangiardo (Presidente Istat) su “Le sfide della sostenibilità nell’era del post-Covid: tra le vivaci risposte dell’economia e le persistenti criticità della demografia”.