Covid, terza dose o booster di anticorpi? Differenze e chi deve farla - QdS

Covid, terza dose o booster di anticorpi? Differenze e chi deve farla

Covid, terza dose o booster di anticorpi? Differenze e chi deve farla

lunedì 20 Settembre 2021

Nel giorno del via alla terza dose (più di 3000 già immunizzati), spieghiamo le differenze che ci sono con l'ulteriore iniezione di anticorpi e chi deve farla

Terzo dose o booster di anticorpi. Che differenza c’è? Molta, eccome. C’è lo zoccolo duro di no vax – alcuni milioni di italiani – che resiste ostinatamente al vaccino anti-Covid.

C’è chi invece è arrivato già alla terza dose. Spieghiamo cos’è intanto quest’ultima, nella speranza di essere i più chiari possibili contro le Fake News che girano in queste ore.

COS’E’ E A COSA SERVE LA TERZA DOSE

La terza dose è una dose aggiuntiva prevista per i più fragili. Serve a completare il ciclo vaccinale nei soggetti immunodepressi, insomma per tutti coloro che sono più a rischio: trapiantati, malati oncologici con determinate specificità. Complessivamente sono 931mila gli interessati.

Nel primo giorno utile sono stati 3.191 gli italiani ai quali è stata somministrata la dose aggiuntiva. Le persone immunizzate hanno intanto raggiunto quota 41.076.003, pari al 69,3% della popolazione complessiva

“È un passo avanti importante per dare protezione a chi ha un sistema immunitario più debole”, ha detto il ministro Roberto Speranza. “I vaccini – ha spiegato da parte sua il generale Francesco Figliuolo – ci sono, tutti i presidenti di Regione sono pronti anche per partire con la terza dose per i residenti delle Rsa, gli over 80 e per il personale sanitario: questo non appena il Cts ci darà il via libera”.

In Lombardia, ha spiegato il coordinatore della campagna, Guido Bertolaso, oggi vengono vaccinati 2.500 immunocompromessi, entro la metà di ottobre saranno raggiunte 150mila persone. In Piemonte, ha assicurato il governatore Alberto Cirio, “convocheremo tutti i soggetti fragili che rientrano nell’elenco del ministero e li vaccineremo rapidamente: conto che nell’arco di 15/20 giorni completeremo questa popolazione”.

E IN SICILIA?

“Qui in Sicilia è stato fatto un grande lavoro di squadra, che è quello che ho sempre immaginato quando ho elaborato il piano nazionale. Spesso dite che la Sicilia è ultima nelle graduatorie, io dico che la Sicilia è partita in un certo modo ma oggi vedo una eccezionale organizzazione. Il tempo è galantuomo, se i siciliani continueranno ad avere fiducia vedrete che la Sicilia nel giro di poco si porterà alla pari delle altre Regioni, anzi anche meglio”. Così il gen. Francesco Paolo Figiuolo, commissario per l’emergenza Covid , parlando con i cronisti, a Palermo, a fianco del governatore Nello Musumeci, dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, del sindaco Leoluca Orlando.

“I vaccini ci sono, dobbiamo fare opera di convincimento, questo lo chiedo anche alla stampa. Il vaccino è l’unico modo per ritornare liberi, per toglierci le mascherine, parlare e prendere il caffè – ha aggiunto – Dico grazie alla Sicilia, voglio complimentarmi per un lavoro davvero ben fatto”.

In vista della scadenza del 15 ottobre, quando entrerà il vigore il decreto sul green pass, il Governo punta ad accelerare sull’immunità di gregge, dopo settimane di somministrazioni contenute. Negli ultimi giorni, ha spiegato Figliuolo, “abbiamo visto un incremento delle prenotazioni e nei prossimi giorni vedremo se questo trend sarà consolidato”.

COS’E’ IL BOOSTER?

Con il termine booster, come si può capire dalla traduzione dall’inglese, si fa “semplicemente”riferimento al mantenimento dell’efficacia del vaccino dopo il completamente del ciclo vaccinale.

La distanza tra la seconda dose e il richiamo è di almeno 6 mesi e serve, come si è capito dall’esperienza acquisita nel tempo, per non far calare la protezione sotto una certa soglia. Poi, come si è visto, l’efficacia del vaccino scende.

Moderna un pò meno (al 91% contro ospedalizzazioni, quasi invariata), Pfizer “crolla” invece al 77%. Come Israele insegna.

Per chi è previsto? Inizialmente saranno richiamati gli anziani (proprio come contro il virus dell’influenza), gli ospiti delle RSA e gli operatori sanitari che ogni giorno entrano potenzialmente in contatto con il virus.

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