La dose "booster" di Pfizer induce anticorpi contro la variante Delta, in quantità cinque volte superiori nelle persone più giovani e oltre 11 volte maggiori nelle persone anziane, rispetto a due dosi
La terza dose di vaccino Pfizer avrebbe un’efficacia notevole contro la variante Delta del coronavirus.
Una terza dose del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech induce “titoli di anticorpi neutralizzanti contro la variante Delta che sono più di 5 volte superiori nelle persone più giovani e oltre 11 volte maggiori nelle persone anziane, rispetto a 2 dosi”, evidenziano i dati diffusi da Pfizer in relazione all’efficacia del vaccino.
In particolare, i dati pubblicati online indicano che la terza dose di vaccino aumenta l’efficacia di oltre 5 volte nella fascia di età 18-55 anni.
Nella fascia 65-85 anni, l’efficacia contro la variante Delta aumenta di oltre 11 volte.
I dati fanno riferimento ai test su 23 persone e non sono stati ancora sottoposti a peer review o pubblicati su riviste scientifiche, evidenzia la Cnn. Il professor Mikael Dolsten, responsabile del gruppo di ricerca e sviluppo della compagnia, ha definito i primi dati ”incoraggianti”.
I livelli di anticorpi dopo la terza dose sono decisamente più elevati anche se si considerano la variante originaria del coronavirus e la variante Beta, inizialmente isolata in Sudafrica.
Il gruppo Usa e il suo partner tedesco prevedono di “pubblicare dati più definitivi sull’analisi” degli studi in corso sulla cosiddetta dose “booster”, che andrebbe somministrata dopo almeno 6 mesi dal termine del primo ciclo vaccinale.
“Tutti i dati – assicurano – saranno condivisi con” le agenzie regolatorie americana ed europea “Fda ed Ema, e altre autorità regolatorie nelle prossime settimane”.