Massimo Farinella, membro del Cts Sicilia e primario di malattie infettive dell’ospedale “Cervello” di Palermo: "In confronto ad altre Regioni la Sicilia è messa senz'altro meglio, ma la situazione può cambiare da un momento all'altro"
Anche in Sicilia, nonostante la zona gialla e nonostante tutti i segnali più che incoraggianti, si vede qualche segno di risalita (+28% l’ultima settimana), e la domanda è: anche nell’Isola c’è il rischio di una terza ondata, come visto in altre Regioni d’Italia?
Massimo Farinella, membro del Cts Sicilia e primario di malattie infettive dell’ospedale “Cervello” di Palermo, parla a qds.it: “In confronto ad altre Regioni la Sicilia è messa senz’altro meglio, ma la situazione può cambiare da un momento all’altro – dice -. La zona gialla è un rischio perchè è percepita come un liberi tutti.
Fino ad ora però nell’Isola non si può parlare di terza ondata. In Sicilia, ad esempio, le varianti circolano poco, al contrario del nord”.
Per Farinella ovviamente decisivi i comportamenti di ognuno: “E’ l’unico modo per non ricadere in zona rossa, con un danno economico enorme. In questo momento non c’è pressione ospedaliera, le strutture reggono il flusso, ma basta poco per tornare al punto di partenza”.
C’è anche un rischio in più per i giovani: “Sembrano contagiarsi di più, e statisticamente più ragazzi si contagiano più può capitare il rischio di trovare dei quadri clinici severi, anche in rianimazione, cosa che per ora è del tutto episodica”, conclude Farinella.