Covid, tutte le varianti attualmente monitorate dall'Iss - QdS

Covid, tutte le varianti attualmente monitorate dall’Iss

redazione web

Covid, tutte le varianti attualmente monitorate dall’Iss

lunedì 08 Febbraio 2021

Sono tre e vengono attentamente tenute sotto controllo. L'identikit delle mutazioni ora temute dai virologi. L'Istituto superiore di Sanità ha pubblicato un elenco di risposte alle domande più frequenti. Tutti i motivi di preoccupazione

Al momento sono tre le varianti che vengono attentamente monitorate e che prendono il nome dal luogo dove sono state osservate per la prima volta.

Lo scrive nelle Faq dedicate alle varianti del coronavirus l’Istituto superiore di sanità.

In tutti e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina spike, che è quella con cui il virus si attacca alla cellula.

Ecco nel dettaglio le tre varianti

  • La ‘variante inglese’ (VOC 202012/01) è stata isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, ipotizzata anche una maggiore patogenicità, ma al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini.
  • La ‘variante sudafricana’ (501 Y.V2) è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19.
  • La ‘variante brasiliana’ (P.1) è stata isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da Covid-19.

In particolare sulle mutazioni, l’Iss evidenzia che i virus, in particolare quelli a Rna come i coronavirus, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma.

Mutazioni del coronavirus sono state osservate in tutto il mondo fin dall’inizio della pandemia.

Ma, mentre la maggior parte delle mutazioni non ha un impatto significativo, qualcuna può dare al virus caratteristiche pericolose, come una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione naturale o per vaccinazione.

In questi casi diventano motivo di preoccupazione, e devono essere monitorate con attenzione.

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