E ' l'obiettivo dello studio Rescat, che partirà tra pochi giorni sotto il coordinamento dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena con l'Università di Modena e Reggio Emilia.
Trattare i pazienti con polmonite da
Covid-19 con l’infusione di cellule staminali che inibiscono
l’infiammazione: è l’obiettivo dello studio Rescat, che partirà tra
pochi giorni sotto il coordinamento dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Saranno coinvolti nella
sperimentazione anche gli ospedali Meyer e Careggi di Firenze, il Policlinico
di Milano, l’ospedale San Gerardo di Monza con la Fondazione Centro di ricerca
Tettamanti e l’Università Bicocca, l’Azienda Ospedaliera Universitaria
Integrata di Verona, l’Azienda Ospedaliera di Vicenza, l’Istituto Mario Negri
di Milano e la Fondazione Centro di ricerca Tettamanti.
Le cellule adoperate sono chiamate stromali
mesenchimali e producono fattori antinfiammatori che sembrano contrastare
il meccanismo alla base del danno d’organo indotto dal virus.
Rescat è il primo studio in Italia
che utilizza questo tipo di cellule in una sperimentazione clinica per pazienti
positivi al SarsCov2 e ed è il primo al mondo che confronta staminali stromali
mesenchimali da cordone ombelicale, tessuto adiposo e midollo osseo in un’unica
sperimentazione.
“L’obiettivo è verificare come
queste cellule, andando ad agire sulla reazione infiammatoria dell’organismo
causata dal virus, possono contrastare la tempesta di citochine che compromette
la funzione degli organi vitali”, spiega Giovanna D’Amico, del
Centro Tettamanti.
Gli studi cinesi pubblicati durante
la pandemia su pazienti affetti da Covid-19 hanno mostrato l’assenza di
reazioni allergiche, di infezioni secondarie o eventi avversi.
In pochi giorni è stato osservato un miglioramento
dell’ossigenazione, un calo dei livelli di molecole infiammatorie e un
miglioramento del quadro clinico. Le infusioni di terapia cellulare verranno
fatte a 5 giorni l’una dall’altra in 60 pazienti con polmonite severa da Covid
ricoverati in terapie intensive e semintensive.