Quasi il diciannove per cento della popolazione. Molto più alto il numero delle donne. Presto i vaccini ai ragazzi. Il ministro Bianchi, somministrazioni a partire dai dodici anni
Sono oltre undici milioni – per la precisione 11.206.454 – gli italiani vaccinati con doppia dose contro il Covid, ossia il 18,91% della popolazione.
Sono state somministrate 32.958.928 di dosi, poco più del 92% (92,1%) di quelle consegnate fino a ora, pari a 35.776.077.
Lo si legge nel report online del Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 6.07 di oggi.
Molto più alto il numero delle donne vaccinate (18.299.090 contro 14.659.838 uomini).
Pfizer-BioNTech ha consegnato il maggior numero di vaccini (24.278.8909, seguito da Vaxzevria (AstraZeneca) con 7.402.080, Moderna con 3.371.357 e Janssen (J&J) con 723.750 .
Bozza monitoraggio, meno stress ospedali
A giudicare dai dati della bozza del monitoraggio di oggi, inoltre, continua a migliorare la situazione dei ricoveri dei malati di Covid negli ospedali: nessuna regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia (15% rispetto al valore del 30% considerato critico), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.689 (18/05/2021) a 1.323 (25/05/2021).Il tasso di occupazione in aree mediche scende ancora (14%, mentre il valore critico è del 40%).
I ricoveri in queste aree passano da 11.539 a 8.577.
Vaccini ad altre fasce d’età
I numeri portano a pensare con maggiore fiducia alla vaccinazione di altre fasce d’età, fino all’apertura “no limits” delle prenotazioni, per la quale si attende entro metà giugno una circolare del commissario Francesco Figliuolo.
“Stiamo lavorando” in vista dell’ok dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino dai dodici anni – ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, “speriamo nel via libera per immunizzare tutti i nostri ragazzi, è fondamentale non solo per essere a scuola, che è già sicura, ma per farli finalmente incontrare”.
Vaccinazioni in vacanza
Resta in ballo la vaccinazione in vacanza.
Il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini ripete che “non c’è la possibilità di farla in tutta Italia” e che “il Governo chiede alla Regioni il rispetto del Piano vaccinale”, ma anche che “se ci sono Regioni che – oltre a rispettare il Piano – riescono a fare i vaccini in vacanza ben venga. La cosa importante è non generare confusione”.
Figliuolo fa sapere che nel caso dovrebbero esserci regole nazionali e non accordi separati tra Regioni.
Il Commissario intanto ha trasmesso “per le valutazioni di competenza” una mail al Comitato tecnico scientifico (Cts) e ai governatori sulla “possibile riapertura in sicurezza” delle discoteche e sulla disponibilità degli operatori del settore a collaborare alla vaccinazione dei giovani.
Ritardi nell’immunizzazione
Restano ritardi nell’immunizzazione di fasce d’età più a rischio: il 30% tra i 60 e i 69 anni non ha ricevuto neanche una dose – circa 3,7 milioni di persone secondo la Fondazione Gimbe -; il 18% tra i 70 e i 79 anni.
Ci sono ancora discrepanze evidenti tra le Regioni, uno dei motivi che rende difficoltosa la vaccinazione in vacanza, che rischierebbe di trascurare i residenti se mancassero le dosi.