Nella fascia tra 70 e 79 anni risultano esser stati immunizzate solo 106mila persone, numeri che in Europa ci pongono in coda alla classifica, avanti solo a Bulgaria, Lituania e Finlandia.
E’ quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe che sottolinea anche come al netto di ritardi di notifica, risultano consegnate alle Regioni 11.247.180 dosi, pari al 71,7% delle dosi previste per il primo trimestre 2021.
Al 31 marzo (aggiornamento ore 15.31) hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 3.143.159 milioni di persone (5,3% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 6,9% della Provincia Autonoma di Bolzano al 3,9% della Sardegna.
“Le notevoli eterogeneità – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione – riflettono sia una differente capacità organizzativa, sia un eccesso di autonomia delle Regioni nella scelta delle categorie prioritarie da vaccinare”.
In particolare, per ciò che riguarda i più fragili: degli oltre 4,4 milioni, di over 80 1.274.567 (28,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.212.019 (27,4%) hanno ricevuto solo la prima dose, con le consuete rilevanti differenze regionali.
Nella fascia 70-79 anni, degli oltre 5,9 milioni, solo 106.506 (1,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 481.418 (8,1%) hanno ricevuto solo la prima dose.
Infine, tra le persone a elevata fragilità (soggetti estremamente vulnerabili e portatori di disabilità gravi): anche se individuati dal piano vaccinale come categoria prioritaria subito dopo gli over 80, “al momento la rendicontazione del database ufficiale non prevede una specifica categoria” spiega Gimbe.
Proprio questa mattina l’Organizzazione mondiale della Sanità si era lamentata della lentezza nelle vaccinazioni in Europa, esprimendo in in una nota il malcontento: “Il ritmo delle vaccinazioni anti Covid in Europa è di una lentezza “inaccettabile”
“I vaccini rappresentano il nostro modo migliore per uscire da questa pandemia… Tuttavia, il lancio di questi vaccini è inaccettabilmente lento” e “sta prolungando la pandemia”, ha comunicato il direttore dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge.
L’attuale impennata dei casi di coronavirus in Europa è “la più preoccupante” da diversi mesi, ha dichiarato l’Oms.

