Covid e vaccini, Zambelli (Lega): “Trasparenza necessaria per fare tesoro degli errori commessi” - QdS

Covid e vaccini, Zambelli (Lega): “Trasparenza necessaria per fare tesoro degli errori commessi”

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Covid e vaccini, Zambelli (Lega): “Trasparenza necessaria per fare tesoro degli errori commessi”

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domenica 27 Novembre 2022

Per approfondire i temi legati all’emergenza Covid e alla diffusione dei vaccini sul territorio europeo, il QdS ha interpellato l’onorevole Stefania Zambelli

Per approfondire i temi legati all’emergenza Covid e alla diffusione dei vaccini sul territorio europeo, il QdS ha interpellato l’onorevole Stefania Zambelli, europarlamentare della Lega e membro della Commissione COVI.

Quali sono i suoi obiettivi in quanto componente della Commissione?

“In quanto unica deputata proveniente dalla Lombardia, una delle regioni in Europa che più ha sofferto gli effetti della pandemia Covid, voglio dare voce e rappresentare i nostri medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari che hanno combattuto senza alcuna tregua questo virus. Inoltre, desidero dare rappresentanza a tutte quelle famiglie che hanno sofferto a causa del Covid.

Penso a chi ha perso un proprio caro, ma anche a chi ha dovuto chiudere aziende e attività commerciali: l’Europa deve dare risposte concrete a queste persone. In particolare, ritengo fondamentale si faccia luce sugli aggiornamenti dei piani pandemici degli Stati, come quello italiano, e si cerchi di formulare politiche volte a prevenire, nel futuro, le conseguenze sociali ed economiche di una possibile nuova pandemia.

Ha suscitato un vivo dibattito la dichiarazione – rilasciata dal presidente della sezione Pfizer dedicata allo sviluppo dei mercati internazionali, Janine Small, in occasione della seduta dello scorso 10 ottobre – sui mancati test di efficacia nel contrasto al contagio prima dell’introduzione nel mercato.

Qual è la sua posizione in merito? Questa dichiarazione potrebbe avere dei riflessi sul “giudizio storico” dei provvedimenti introdotti dai vari Governi europei come, per esempio, il Green pass?

“Quell’audizione è stata, per i deputati europei di tutti gli schieramenti, una grandissima delusione.

La Small ha ripetutamente cercato di evitare di rispondere nel merito alle domande da noi poste e, anche messa alle strette, non ha risposto. In effetti le affermazioni sui test riguardanti i mancati test di efficacia nel contrasto del contagio ci hanno stupito.

Ora, tuttavia, con il peggio della pandemia alle spalle, sarebbe inutile avventurarsi in critiche al Green pass che lasciano il tempo che trovano. Sicuramente a suo tempo, così come inizialmente previsto, il pass poteva avere un’utilità nel favorire la riapertura dei confini europei a fini turistici. Ed è proprio per questo che come Lega abbiamo votato contro quando in estate il Parlamento europeo ha proposto una sua estensione, in quanto strumento oramai obsoleto, non più utile agli scopi inizialmente previsti”.

Come giudica l’assenza dell’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, in occasione della medesima seduta?

“Assolutamente imbarazzante. Fino a qualche giorno prima la sua presenza sembrava confermata, fino a quando, per non si sa quale ragione, ha deciso di non presentarsi, mandando una sua inviata. Sarebbe stata l’occasione perfetta per chiarire alcuni aspetti misteriosi, tra tutti, lo scambio di Sms privati con la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che avrebbe portato all’acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccino Pfizer. La sua mancata presenza non ha fatto altro che incrementare i sospetti e gettare ulteriori ombre su una faccenda per la quale si sono mossi anche la Corte dei Conti europea e il Mediatore europeo”.

Cosa si aspetta dai lavori della Commissione? Quali risultati si augura che possano essere raggiunti?

“Mi aspetto innanzitutto che si faccia chiarezza su alcuni aspetti, come, per esempio, il caso degli Sms e il mancato aggiornamento del Piano pandemico italiano. Purtroppo, non essendo la commissione COVI una commissione d’inchiesta ma una commissione speciale, ritengo che sarà molto difficile ottenere risposte chiare, ma mi batterò per ottenere la massima trasparenza su questi temi.

Inoltre, mi aspetto soprattutto che la Commissione COVI possa formulare delle raccomandazioni alla Commissione europea al fine di fare tesoro degli errori commessi e mettere in campo politiche volte a prevenire possibili future pandemie. L’Europa deve essere pronta ad agire con risolutezza e celerità nell’affrontare sfide di tale portata”.

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