La terza dose, somministrata anche nelle farmacie accreditate, potrebbe essere l'ultima. Il prof. Marcello Ciaccio spiega perché farla e per quali fasce d'età è utile.
Vaccini anti Covid-19, dal primo dicembre 2021 al via la terza dose per i cittadini tra i 40 e i 59 anni, anche nelle farmacie aderenti. Questa la novità sanitaria che sta interessando di
recente l’Italia intera, scatenando un acceso dibattito sull’urgenza e
opportunità, sui reali vantaggi o, viceversa, sulle controindicazioni, di tale
misura governativa.
Per fare chiarezza su tali aspetti di rilevanza sanitaria e sociale abbiamo chiesto l’autorevole parere del professore Marcello Ciaccio, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Palermo e direttore del dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’AOUP “P. Giaccone” di Palermo.
- Prof. Ciaccio, relativamente alla terza dose per i soggetti over 40, la ritiene necessaria o, invece, rinviabile? Perché?
“La terza dose di vaccino contro l’infezione da SARS-CoV-2 è assolutamente necessaria perché, indipendentemente dall’età, l’efficacia del vaccino si riduce significativamente dopo circa sei mesi dalla somministrazione della seconda dose, come rivelato da diversi studi pubblicati su importanti riviste scientifiche – spiega Ciaccio –. Questo vuol dire che, dopo circa sei mesi, il vaccino protegge ancora dallo sviluppo di forme gravi della malattia, riducendo quindi i ricoveri in terapia intensiva e il tasso di mortalità, ma aumenta il rischio di contrarre l’infezione anche nei soggetti vaccinati. La terza dose, quindi, conferirebbe una maggiore protezione non solo dallo sviluppo di forme gravi della malattia, ma anche dalla contrazione dell’infezione, come dimostrano i dati di uno studio appena pubblicato sulla nota rivista The Lancet, condotto in Israele, il primo Paese a partire con la terza dose del vaccino Pfizer su tutta la popolazione”.
- Quali sono i principali effetti collaterali di questa dose ulteriore e quali i vantaggi?
“Gli effetti collaterali dopo la
somministrazione della terza dose sembrano essere più leggeri o comunque simili
a quelli sviluppati dopo la seconda dose di vaccino, come rivelato da diversi
studi. Infatti, nella maggior parte dei casi, gli eventi avversi compaiono
entro 48 ore dalla vaccinazione, presentano una breve durata e, generalmente,
includono dolore nella zona di iniezione e mal di testa; inoltre, una piccola
percentuale di soggetti può sviluppare febbre e dolori muscolari. In
definitiva, a fronte del rischio di lievi malesseri dopo la somministrazione
della terza dose, vi è il grande vantaggio di essere protetti dal rischio di
contagio”.
- Prevederebbe una terza dose anche
per gli under 18?
“Sarebbe importante somministrare
la terza dose di vaccino anche ai soggetti under 18 perché è stato dimostrato
che l’efficacia del vaccino diminuisce dopo circa sei mesi in tutte le fasce
d’età. Uno studio pubblicato recentemente ha dimostrato che i soggetti che si
collocano nella fascia d’età 12 – 39 anni, a cui è stata somministrata la
seconda dose da più di sei mesi, presentano un’incidenza più alta della
malattia rispetto a coloro che hanno completato un ciclo di vaccinazione da
meno di sei mesi”.
- Terza, ma anche quarta dose: quali i benefici ritiene possa apportare un’ulteriore dose?
“I dati provenienti dagli studi
israeliani chiaramente indicano l’utilità della terza dose per contrastare la
quarta ondata della pandemia che stiamo attualmente vivendo. La situazione
epidemiologica a livello europeo è molto preoccupante e il mezzo più efficace
per contrastare la diffusione del virus è potenziare il sistema immunitario
somministrando la terza dose, definita infatti dose booster. Ritengo, invece,
prematuro parlare di quarta dose: sarebbe opportuno valutare prima l’efficacia
e la durata della terza dose, soprattutto in riferimento ai soggetti più
fragili, e, sulla base di questi dati, eventualmente pianificare la
somministrazione di ulteriori dosi”.
- Cosa consiglierebbe agli scettici della terza dose?
“Agli scettici consiglio vivamente di sottoporsi assolutamente alla somministrazione della terza dose per cercare di bloccare la trasmissione del virus – conclude risoluto Ciaccio –. E’ urgente, infatti, ridurre il numero dei contagi, in modo da rallentare la trasmissione del virus, nella speranza di evitare l’adozione di misure drastiche, che hanno già significativamente stravolto le nostre abitudini con un importante impatto socio-economico”.
In attesa dell’impatto sociale di tale rilevante dose di richiamo, l’invito a seguire i pareri degli esperti, inclusi la saggezza consistente nell’utilizzo costante dei classici dispositivi di protezione dal contagio, come le mascherine e il distanziamento sociale, qualora ritenuti opportuni.
Angela Ganci