Fabio Ciciliano, membro del Cts, invita i non vaccinati a correre ai ripari: "Per loro il rischio di morte è 23 volte più alto rispetto a chi ha ricevuto le tre dosi"
“Gli ultimi provvedimenti di sanità pubblica adottati vanno proprio nella direzione della tutela dei soggetti non vaccinati poiché sono proprio i cittadini privi di ogni protezione ad essere maggiormente esposti al pericolo di finire in terapia intensiva e, purtroppo, di morire. L’Istituto superiore di Sanità ci dice che il rischio di morte dei non vaccinati è 23 volte più alto di quello delle persone che hanno ultimato il ciclo con la dose booster, il richiamo”. Lo afferma, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Fabio Ciciliano, membro del Comitato tecnico-scientifico, spronando “i ritardatari” a mettersi in regola.
Green pass e mascherine al chiuso
Il green pass è stato la vera svolta: “Sì e non è un caso che altri Paesi ci siano venuti dietro, introducendolo all’italiana – prosegue – Il green pass continua ad avere attualmente piena funzionalità operativa. Stanno ormai diventando sempre più numerose e prevalenti le certificazioni verdi senza scadenza che non limitano in alcun modo la vita sociale dei cittadini muniti di dose booster. Si sta creando un solco netto fra chi può fare tutto e chi ha deciso di autolimitarsi”.
Sulla possibile abolizione dell’uso della mascherina anche al chiuso Ciciliano avverte: “Anche se i numeri stanno volgendo al meglio, ricordo che siamo ancora in piena pandemia con una circolazione virale ancora molto sostenuta. Siamo di poco al di sotto dei 1.000 casi su 100.000 abitanti in sette giorni. Bisogna attendere ancora qualche tempo prima di guardare lontano”.