Coronavirus, quasi cinquecento posti letto in terapia intensiva - QdS

Coronavirus, quasi cinquecento posti letto in terapia intensiva

Raffaella Pessina

Coronavirus, quasi cinquecento posti letto in terapia intensiva

giovedì 05 Novembre 2020

Operativi entro il trenta novembre secondo quanto dichiarato dall'assessore Razza in un'audizione in Commissione Ars sullo stato del potenziamento delle strutture sanitarie. Il vicepresidente Pullara, “Impreparati alla seconda ondata: è un vero e proprio tsunami”. E chiede una verifica sulle strutture

PALERMO – Il sistema sanitario regionale si adegua alle esigenze della pandemia e aumenta di 3.600 unità il totale dei posti letto da dedicare agli ammalati di Coronavirus.
L’incremento è stato deciso dall’assessorato regionale alla Sanità in condivisione con il Comitato tecnico scientifico. I posti in aggiunta sono stati individuati sia in strutture pubbliche che in quelle private di tutto il territorio siciliano e comprendono terapie intensive, degenze ordinarie e ricoveri in strutture dedicate alle cure in bassa complessità.

L’incremento dei posti letto è stato calcolato sulla base di una proiezione dell’andamento epidemiologico nelle varie zone dell’Isola, con una soglia di stress maggiorato ma soprattutto tiene conto del mantenimento dell’assistenza sanitaria per le altre patologie non Covid. La Sicilia, infatti, è una delle Regioni che al momento non ha sospeso le cure diverse dal Coronavirus né ha ridotto gli interventi programmati. L’assessorato ha previsto nel piano anche le scadenze per la predisposizione dei posti letto da parte delle Aziende del sistema sanitario regionale. E sono previsti due scaglioni temporali, 15 novembre e 30 novembre, entro i quali i quali i posti letto delle terapie intensive dedicati esclusivamente al Covid dovranno diventare 416, a cui potranno aggiungersi posti di terapia sub-intensiva convertibili a seconda delle eventuali necessità. I posti per le degenze ordinarie raggiungeranno la cifra di 2.384 ricoveri dedicati, mentre saranno 812 i posti letto a disposizione nelle strutture a bassa complessità.

La Regione ha privilegiato, nell’aumento delle disponibilità, i territori delle Città Metropolitane, che sono state particolarmente interessate dal contagio da Covid 19, con 251 posti di terapia intensiva complessivi e 1502 per i ricoveri ordinari. La restante dotazione è stata distribuita nelle altre province della Sicilia. Questa la ripartizione per province: le terapie intensive saranno 30 ad Agrigento, 36 a Caltanissetta, 105 a Catania, 22 a Enna, 39 a Messina, 107 a Palermo, 33 a Ragusa, 26 a Siracusa e 28 a Trapani. I ricoveri ordinari saranno 671 a Palermo, 595 a Catania, 236 a Messina, 170 a Siracusa, 160 ad Agrigento, 152 a Ragusa, 140 ad Enna e Caltanissetta e infine 120 a Trapani.

Ad integrare la disponibilità dei posti letto vi sono anche le strutture non ospedaliere, sul modello degli hotel che sono stati destinati ad ospitare soggetti in quarantena. Si tratta dei Centri per le cure a bassa complessità, dedicati a quei pazienti che non necessitano di un ricovero in ospedale pur avendo bisogno di assistenza sanitaria. Tali strutture sono già operative in larga parte del territorio regionale e vanno ad integrare l’intera proposta studiata dalla Regione per fronteggiare l’emergenza. Per le cure a bassa complessità infatti vi saranno 280 posti letto nel capoluogo, 120 a Catania, 110 a Messina, 98 ad Agrigento, 50 a Siracusa e Caltanissetta, 30 ad Enna e 42 a Trapani.

A fronte del piano messo a punto dall’assessore regionale per la Sanità Ruggero Razza che fa ipotizzare una buona tenuta dell’emergenza, si registra la dichiarazione di Carmelo Pullara (Popolari ed Autonomisti) vice presidente della commissione Sanità all’Ars che denuncia criticità organizzative, strutturali e funzionali negli ospedali: “Non si può negare – ha detto – che la seconda ondata della pandemia abbia trovato il sistema sanitario regionale impreparato a fronteggiarla e ciò al netto dei proclami e delle rassicurazioni arrivate più volte dal Governo regionale e, in particolare, dall’assessore Razza. Così come non si può negare che se a marzo l’essere stati presi di sorpresa poteva giustificare le criticità oggi non è più così”.

Per il vice presidente della commissione Sanità di Palazzo dei Normanni sono stati “prematuri i toni trionfalistici al tempo utilizzati. La situazione è drammatica perché gli ospedali sono al collasso – conclude Pullara -. Sembra che i reparti Covid dei nostri nosocomi siano oggetto di segreto di Stato”. “Intendo proporre all’ufficio di presidenza della commissione Sanità – ha annunciato – di avviare un giro di verifica presso le singole strutture sanitarie della nostra Isola”.

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