Anche la Sicilia audita ieri in commissione Istruzione alla Camera. E lanciano l'allarme: “Le chiusure penalizzano i bambini e i soggetti più fragili”
ROMA – “Anche oggi (ieri per chi legge, ndr), audendo in commissione i direttori degli Uffici scolastici di Calabria, Abruzzo, Lazio, Sicilia ed Emilia Romagna, abbiamo avuto conferma del fatto che nelle scuole i contagi sono più contenuti che all’esterno. In Sicilia è anche emerso da uno screening sui ragazzi delle scuole superiori, che quindi svolgono didattica a distanza, che tra loro il tasso di positività è più alto. Informazioni come queste ci arrivano costantemente anche da medici e scienziati, non possiamo ignorarle”.
Così in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Istruzione.
“A ciò si aggiunge il tema, tutt’altro che secondario, dei danni che chiusure prolungate delle scuole rischiano di arrecare a un’intera generazione di studenti, soprattutto a quelli oggi più piccoli o che provengono da contesti socio-familiari difficili. Carenze e lacune cognitive sono purtroppo già state registrate con il rientro a settembre dopo l’esperienza del lockdown”, proseguono.
“Continuiamo quindi a ribadire, sulla base di analisi scientifici e delle testimonianze di chi la scuola la conosce e la vive da vicino, che chiudere gli istituti, oltre quanto è già stato stabilito a livello nazionale, dovrebbe essere sempre l’ultima ratio. È giusto mettere in campo tutte le misure necessarie a proteggere la salute, nonostante i sacrifici e le conseguenze anche gravi che ne possono derivare. Ma nel prendere le decisioni si considerino bene i dati che la scienza e l’esperienza ci sottopone”, concludono.