“Niente allarmismi. Le risorse per sostenere il turismo ci sono”
ROMA – A livello di contagi da Covid, in Italia “non fasciamoci la testa, la situazione non è come l’anno scorso. Non è il momento di fare allarmismi, inutili e dannosi. In zona gialla si scia, si va in albergo e al ristorante. E anche in zona arancione. È praticamente certo che nessuna regione entrerà in zona rossa da qui al 10 gennaio, quindi le vacanze sono salve. Agli italiani dico: vaccinatevi e andate in vacanza, abbiate fiducia. Non ci sono problemi particolari. Non facciamoci suggestionare dal contagio mediatico del virus”. Così in un’intervista il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
“Basta anche alle polemiche. È evidente che il vaccino funziona. La terza dose aiuta molto, forse siamo partiti in ritardo ma stiamo recuperando” e “quello che conta”, dice il ministro riguardo alle nuove restrizioni da mettere eventualmente in campo, “sono i parametri ospedalieri, se la situazione resta sotto controllo non sono necessarie ulteriori restrizioni”.
Per sostenere il settore turistico, sottolinea poi, “stiamo cercando di far lavorare tutti il più possibile”, e “dove non si riesce, occorre mettere mano al portafogli. Trovare le risorse non è facile” ma “quest`anno è tutto diverso: avevamo a disposizione 180 milioni e ne abbiamo già fatti spuntare fuori altri cento. Poi ce ne sono ulteriori 150 a bilancio per situazioni di crisi legate al Covid… Per soddisfare le prime richieste potrebbero bastare”.
E anche per le agenzie di viaggio “stiamo lavorando per aprire più corridoi possibili, anche per queste vacanze di Natale. È scontato che si farà la cassa integrazione in deroga e che proseguiremo con la decontribuzione per chi rientra dalla cassa integrazione, in modo da consentire aperture flessibili alle strutture alberghiere e ai ristoranti”.
Rendere obbligatori i tamponi anche ai vaccinati in caso di grandi eventi “non credo si farà”, conclude Garavaglia, che infine si dice “tendenzialmente” d’accordo sull’accorciare la validità del Green Pass da nove a sei mesi, “ma bisogna considerare per chi fa la terza dose adesso che i sei mesi scadranno in estate, quando il virus morde poco”.