Roma, 4 dic. (askanews) – “Accogliamo con grande soddisfazione i progressi emersi dal trilogo tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio sulle nuove regole per le piante NGT. Si tratta di un passaggio atteso e decisivo che dà nuovo impulso all’innovazione, rafforzando così la competitività, la resilienza e la sostenibilità dell’agricoltura europea e, in particolare, del nostro sistema agroalimentare”. Così il presidente del Crea, Andrea Rocchi, in occasione dei significativi progressi registrati nel trilogo tra Consiglio dell’UE, Parlamento europeo e Commissione europea sulle nuove norme che regolano le Nuove Tecniche Genomiche (NGT), in Italia note anche con il nome di Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA).
“La definizione di un quadro regolatorio chiaro e moderno valorizza il ruolo fondamentale della ricerca scientifica nel contrastare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare – prosegue Rocchi – Un risultato importante, per cui ringraziare il ministro Francesco Lollobrigida, che ha sostenuto con coerenza e lungimiranza lo sviluppo delle NGT e il lavoro dei nostri ricercatori, con investimenti significativi nella ricerca, basti pensare ai 9 milioni di euro per il progetto TEA4IT. Una visione a beneficio non solo degli agricoltori, ma anche dei cittadini e dell’ambiente”.
Il negoziato in corso sancisce la distinzione tra piante NGT di categoria 1 – assimilate alle varietà convenzionali con percorso autorizzativo semplificato – e NGT di categoria 2, soggette alle norme OGM con etichettatura obbligatoria. Si discute anche di etichettatura, di proprietà intellettuale e brevetti, temi cruciali per valorizzare l’innovazione a beneficio di ricerca, produttori e agricoltori.
In Italia il CREA è punto di riferimento nazionale sulla ricerca scientifica sulle TEA attraverso il coordinamento del progetto TEA4IT, con lo scopo di sviluppare varietà resilienti e di alta qualità mediante TEA, in particolare genome editing e cisgenesi (tipicamente classificate come NGT-1). Le nuove piante editate saranno sottoposte a rigorose analisi genetiche per verificarne la classificazione come NGT-1 e testate in sperimentazione in campo per confermare la corrispondenza tra i risultati di laboratorio e le reali condizioni ambientali.
Attraverso questo progetto, il CREA metterà a disposizione del Paese conoscenze avanzate, competenze specialistiche e strumenti concreti in un settore innovativo ed emergente nel panorama della ricerca in agricoltura, che pone l’Italia al passo degli altri Paesi europei più avanzati e contribuisce a orientare la transizione verso un’agricoltura che guarda avanti ed è in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità.

