Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi - QdS

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi

sabato 09 Ottobre 2021

Finalizzati alla transizione tecnologica e digitale di processi aziendali, per il prossimo 2022 il bonus statale scenderà al 40% del costo

ROMA – La legge di Bilancio 2021 ha confermato la misura agevolativa “credito d’imposta per investimenti in beni strumentali” destinata alle imprese, già attiva dallo scorso 16 dicembre 2020. Si tratta di una misura statale che ha lo scopo di supportare e incentivare le attività imprenditoriali italiane che decidono di acquistare prodotti nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, sulla scorta della nuova disciplina degli incentivi fiscali previsti dal piano nazionale Transizione 4.0. Tutte le specifiche tecniche e l’elenco dei beni oggetto della misura possono essere consultate sul sito ufficiale del ministero dello Sviluppo economico nella sezione dedicata agli “Incentivi impresa”.

DESTINATARI

Il bonus è rivolto a tutte le strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, incluse le organizzazioni di soggetti non residenti e senza alcuna limitazione per quanto concerna la natura giuridica, il settore economico di appartenenza, la dimensione, il regime contabile e il sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali dell’azienda interessata. Il credito d’imposta è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni, ai soggetti aderenti al regime forfettario, nonché alle imprese agricole e alle imprese marittime Sono invece escluse dall’accesso alle suddette agevolazioni le imprese che si trovano in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o, ancora, destinatarie di sanzioni interdittive.

Per poter fruire del beneficio è inoltre necessario che esse siano in regola con le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che abbiano correttamente adempiuto gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

AGEVOLAZIONI

La misura prevede una serie di benefit fiscali per le tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi entro il prossimo 31 dicembre 2022 o, in alternativa, entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2022 l’ordine di riferimento risulti accettato dal venditore e, allo stesso tempo sia avvenuto il pagamento di un acconto pari almeno al 20 per cento del costo di acquisizione. Il credito d’imposta si calcola sul costo sostenuto e può essere fruito in tre o cinque quote annuali, oppure in un’unica soluzione a seconda dei casi. I beni destinatari della misura sono suddivisi in quattro macrocategorie e la percentuale del credito d’imposta varia in base all’anno di riferimento del predetto acquisto.

Più nel dettaglio, nella prima categoria (indicati nell’allegato A del bando) rientrano i “beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati”. Se acquistati nel 2021, per essi è previsto un credito d’imposta pari a:

– 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
– 30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro di costi;
– 10% del costo per investimenti tra i 10 e i 20 milioni di euro.

Per gli investimenti effettuati nel 2022, invece, il bonus fiscale sarà pari a:

– 40% del costo per di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
– 20% del costo per acquisti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di 20 milioni di euro.

Nel caso di “beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati” (elencati nell’allegato B) funzionali ai processi di trasformazione 4.0, che rientrano nel secondo gruppo, si potrà fruire di un credito d’imposta pari al 20% del prezzo d’acquisto nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Nella terza e quarta categoria troviamo “Altri beni strumentali materiali” diversi da quelli ricompresi nel primo e nel secondo gruppo, per i quali è stata disposta un’agevolazione, valida per acquisti fino a 2 milioni di euro, del 10% nel caso di investimenti effettuati entro quest’anno e, ancora, del 6% per quelli. Va aggiunto che l’agevolazione viene riconosciuta nella misura del 15% se i beni riguardano investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile.

Nel caso in cui il bene venga successivamente trasferito a terzi oppure destinato a strutture produttive estere scatta il recupero del credito e il bonus viene ricalcolato escludendo il costo originario.

DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE

Per quanto concerne i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le attività imprenditoriali dovranno produrre una perizia tecnica semplice, che deve essere rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti negli albi professionali o, in alternativa un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato. Nel documento in oggetto va specificato che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi degli allegati A e B e che essi sono direttamente collegati e interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

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