Studio Sogeea, boom di case e alberghi all’asta - QdS

Studio Sogeea, boom di case e alberghi all’asta

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Studio Sogeea, boom di case e alberghi all’asta

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giovedì 03 Marzo 2022

Cresce il numero delle case all’asta in Italia. Un quinto degli immobili oggetto dello studio condotto da Sogeea è localizzato in Sicilia. Tra le province siciliane c'è Catania con 945 case

Crescono le case all’asta in Italia. Si registra un aumento del 20,2% in sei mesi e del 59,5% in un anno e mezzo. Un quinto degli immobili oggetto dello studio condotto da Sogeea, pari a 2.770 unità, è localizzato in Sicilia, che è una delle quattro regioni con una percentuale a due cifre in rapporto al totale nazionale.

A seguire ci sono le regioni Lazio (2546 immobili, con il 18%), Campania (1455 immobili) e Piemonte (1308 immobili).  Tra le province siciliane c’è Catania con 945 case all’asta. In cima le 1240 case all’asta di Roma, mentre seguono Catania le città di Napoli (807), Frosinone (606) e Bergamo (561).

Oggi in Italia le procedure in corso sono 13.764, a fronte delle 11.444 rilevate a luglio 2021. Una crescita in controtendenza, rispetto alla scorsa estate, quando si era registrato un calo di oltre il 24% rispetto all’inizio dell’anno.

Case all’asta in crescita soprattutto nelle Isole

L’aumento delle case all’asta va di pari passo in tutta Italia tranne che al nord, dove si registra un calo dell’8,4% passando dalle 3.438 unità alle 3.170 attuali. I numeri in crescita si registrano nelle isole (+56,4%, 3358 unità contro le 2174 del semestre precedente), +46% al sud (3162 contro le 2519) e +23% al centro (4074 a fronte delle 3313 di luglio 2021).

 «Il quadro che ne scaturisce è quello di un Paese che fatica tremendamente a uscire dalla crisi notevolmente aggravata dalla pandemia – spiega nella relazione Sandro Simoncini, professore di Economia e gestione delle Imprese all’università Uninettuno e direttore scientifico del Centro studi Sogeea –. Si può contestualmente ipotizzare che in tutta Italia le persone che si trovano in difficoltà economico-finanziaria stiano drasticamente aumentando”.

Si legge ancora nello studio: “Gli istituti di credito sono diventati meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza, consapevoli che il valore degli immobili è drasticamente calato negli ultimi anni e, di conseguenza, un’asta non le farebbe comunque rientrare dei capitali erogati, questo è un chiaro segno che le sofferenze, in aumento, provengono da altri creditori che hanno iscritto ipoteca sugli immobili, tra i quali c’è anche l’Agenzia delle Entrate. “

Mezzogiorno e Isole, incremento delle abitazioni in vendita

Mezzogiorno e Isole fanno registrare un incremento delle abitazioni in vendita (sud +46%, centro +22%, isole +54%9). “Gli effetti della recente pandemia e della pregressa stagnazione economica che stenta a interrompersi – conclude  Simoncini – risultano sempre più devastanti con il passare degli anni. Cresce il numero di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti che sono riusciti a far fronte per anni alle proprie difficoltà ma che, sul in questo drammatico periodo, non possono che pagare un dazio altissimo, arrivando a intaccare anche il patrimonio personale più prezioso: la propria casa”.

Alberghi all’asta in crescita

Secondo quanto emerge dal rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea il numero delle strutture turistico-ricettive all’asta in Italia è aumentato del 9% in sei mesi e del 22% in diciotto mesi: le procedure in corso che riguardano alberghi, bed & breakfast, motel, villaggi e simili oggi sono 158, a fronte delle 145 rilevate all’inizio di Luglio 2021.

Aste immobiliari, prezzi inferiori al milione di euro

Il 55% degli immobili oggetto dell’analisi è localizzata in 3 regioni del centro e nelle Isole. La regione italiana con più strutture all’asta è la Sardegna con 20 alberghi seguita dalla Sicilia con 19 strutture. Dietro ci sono Toscana 18, Lazio 18 e Campania 17.

«Come accade nel comparto residenziale – spiega Sandro Simoncini – anche in questo caso a pagare dazio sono soprattutto le realtà imprenditoriali di dimensioni contenute: il 55% dei complessi turistico ricettivi finiti all’asta ha un prezzo inferiore al milione di euro, una quota del mercato assolutamente in linea con quella rilevata nello studio di luglio 2021.”

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