Crisi di Governo Draghi, l'attesa della fiducia e lo "strappo" del M5S - QdS

Crisi del Governo Draghi, lo “strappo” M5S e la fiducia che potrebbe cambiare ancora l’Italia

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Crisi del Governo Draghi, lo “strappo” M5S e la fiducia che potrebbe cambiare ancora l’Italia

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giovedì 14 Luglio 2022

LIVE - Il Governo Draghi appare a un passo dalla crisi. Gli ultimi aggiornamenti su una giornata particolarmente intensa per la politica italiana.

Aggiornamento sulla fiducia al Dl aiuti e la crisi del Governo Draghi, ore 17

Il premier Mario Draghi è appena rientrato a Palazzo Chigi dopo il colloquio con Mattarella. Non è chiaro se il premier abbia presentato le proprie dimissioni.

Ore 18.30

Mario Draghi ha annunciato in Consiglio dei ministri la volontà di rassegnare le proprie dimissioni. In serata verranno ufficializzate in presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Ore 15.51

Draghi sarebbe attualmente diretto al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Consiglio dei ministri previsto dopo il voto sul Dl Aiuti è stato annullato, ma non si esclude la convocazione in serata.

Ore 15.24

L’Aula del Senato ha dato il via libera al dl aiuti, su cui il Governo aveva chiesto il voto di fiducia. A favore 172 senatori, contrari 39 e 0 astenuti. I presenti in Aula erano 212, a votare sono stati 211 senatori: la maggioranza richiesta era di 166 voti. Come previsto, il M5S non ha partecipato al voto. Ha partecipato, invece, Matteo Salvini. Dopo aver votato la fiducia al Senato, però, il leader della Lega ha lasciato Palazzo Madama.

In basso un riassunto di quanto accaduto in questo giorno complesso per la politica italiana. Si attendono ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore: di certo, infatti, il “sì” non farà tornare tutto alla normalità immediatamente.

La giornata intensa della politica italiana

Sono ore decisive per il Governo Draghi, che si avvia sempre più verso la crisi. Un ulteriore problema per un’Italia ormai “devastata” da crisi economica, Covid e instabilità. L’unica via percorribile per il premier Draghi sembra la fiducia parlamentare sul Dl Aiuti al Senato.

Una fiducia che i senatori del M5S, protagonisti di questo nuovo “strappo” politico, non sembrano disposti a dare. I pentastellati si asterranno. “No” del Movimento anche al tentativo di mediazione di Federico D’Incà. Il ministro per i rapporti con il Parlamento aveva proposto di approvare il testo del Dl Aiuti senza la fiducia.

Crisi di Governo, i possibili scenari

Il voto di fiducia è previsto alle 15 di oggi e l’esito sarà fondamentale per la sopravvivenza del Governo Draghi. Qualora non si raggiungesse alcun accordo, il premier si dovrà affidare alla decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La crisi del Governo Draghi è guardata con preoccupazione non solo dagli italiani ma anche dall’Unione Europea. Da Bruxelles, infatti, il commissario europeo per gli affari economici e monetari segue la vicenda italiana con “preoccupato stupore”. Nel corso di una conferenza stampa, Paolo Gentiloni ha dichiarato: “Penso che in questo momento serva coesione, non procurare instabilità. Quindi noi seguiamo l’evoluzione della situazione italiana, ovviamente con tutto il distacco del caso dal punto di vista ufficiale, dal punto di vista personale il distacco è un po’ più relativo, ma comunque la seguiamo direi con preoccupato stupore“.

Le ipotesi e gli scenari di fronte a un Governo “diviso”

L’incertezza in queste ore è massima e, di fronte all’ennesima crisi di Governo, lo scenario del voto diventa sempre più concreto. Tale possibilità risulta particolarmente gradita alla Lega e al centrodestra, ma esiste tuttavia un’altra potenziale soluzione: una nuova maggioranza con la dimissione dei ministri M5S. Quest’ultima, però, potrebbe essere difficile da raggiungere.

Tra i tanti politici intervenuti in queste ore, c’è stato anche Matteo Renzi. Quest’ultimo sostiene il Governo attuale e punta a un “Draghi Bis” senza pentastellati.

Ecco il video diffuso dal Senato della Repubblica con i voti sul Dl Aiuti.

Immagine da Senato della Repubblica

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