Crisi Governo Draghi, Musumeci: "Si vada a votare" - QdS

Musumeci: “Con il Governo Draghi abbiamo determinato la morte politica dei partiti”

Musumeci: “Con il Governo Draghi abbiamo determinato la morte politica dei partiti”

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lunedì 18 Luglio 2022

Per il presidente della Regione Siciliana sarebbe ora di andare alle urne in risposta alla crisi del Governo Draghi.

In accordo con l’ipotesi di buona parte del centrodestra in relazione alla crisi del Governo Draghi, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci sostiene che sia necessario andare a nuove elezioni.

“Con il governo Draghi abbiamo determinato la morte politica dei partiti perché in democrazia governa chi vince. Si vada a votare”. Queste le parole del governatore siciliano in un’intervista a “Timeline” su Sky.

Draghi premier o nuove elezioni?

Per Nello Musumeci nessun Draghi bis. Si dovrebbe procedere direttamente con le nuove elezioni. L’ipotesi del ritorno degli italiani alle urne si fa sempre più concreta dopo i fatti degli scorsi giorni.

La posizione del presidente della Regione si avvicina molto a quella di alcuni esponenti del centrodestra, ma non a quella di molti sindaci in Sicilia. Negli scorsi giorni, infatti, i primi cittadini siciliani hanno fatto un appello a Draghi affinché cambi opinione sulle sue dimissioni e continui a tenere le redini del Governo fino a fine legislatura.

Un altro appello all’unità nazionale lo ha presentato Confindustria Sicilia affinché l’Italia non debba affrontare l’ennesimo “stop”, questa volta di natura istituzionale.

Il punto sulla crisi di Governo

Dopo lo strappo” del M5S sul voto di fiducia al Dl Aiuti è iniziata ufficialmente la crisi del Governo Draghi. La scorsa settimana il premier ha presentato le dimissioni, rifiutate dal presidente Mattarella. Il momento “decisivo” per la crisi istituzionale sarà mercoledì, quando si attende il discorso di Draghi alle Camere.

Le posizioni dei partiti non sono unitarie, soprattutto all’interno della Lega. In quest’ultimo partito, un primo fronte “tifa” per Draghi, un secondo mira alle nuove elezioni. Toccherà a Salvini prendere posizione sul caso e presentarla ai rappresentanti del partito durante la riunione prevista alla Camera stasera, alle 20.30.

Secondo fonti accreditate del Senato, le comunicazioni del presidente del Consiglio e il successivo dibattito sulla fiducia con il voto avranno inizio da Palazzo Madama. Questo il frutto dell’accordo tra i presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della Camera Roberto Fico.

Lagalla e la lettera dei sindaci a Draghi: “Ne condivido la riflessione politica”

“Credo che i sindaci si preoccupino di garantire la continuità dell’azione di governo che in questo momento è auspicabile, in particolare per Palermo, impegnata (su questioni legate al bilancio comunale) nel confronto con lo Stato, che dovrebbe trovare soluzioni in tempi rapidi.

Lo dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, eletto dalla coalizione di Centrodestra, in merito alla lettera di sottoscrizione da parte dei primi cittadini italiani per il ritiro delle dimissioni di Draghi.

“La proposta di sottoscrizione della lettera mi è arrivata in zona cesarini e parte dalla politica dell’Anci, le cui dinamiche al momento non conosco essendomi insediato da poco tempo”, aggiunge.

“Ne comprendo comunque lo spirito – aggiunge Lagalla – e condivido la riflessione politica fatta in modo chiaro da Forza Italia e Lega sull’inaffidabilità del M5S”.

“È altrettanto vero il ragionamento secondo cui il governo debba essere nel pieno dei suoi poteri perché le elezioni anticipate farebbero slittare provvedimenti e adempimenti, a cominciare da quelli che riguardano la città di Palermo”, conclude il primo cittadino.

La mancata firma di Lagalla

Pare che Lagalla abbia scelto di non firmare l’appello dei sindaci a Draghi. Una scelta approvata da Fratelli d’Italia.

“Prendiamo atto, con soddisfazione, che il sindaco Roberto Lagalla non ha firmato l’appello affinché Mario Draghi prosegua la legislatura nonostante la grave crisi di governo. Ipotesi, questa, peraltro non gradita e condivisa dallo stesso premier”. Lo dichiarano Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia; Giampiero Cannella, coordinatore regionale della Sicilia; Raoul Russo, coordinatore provinciale di Palermo; Francesco Scarpinato, coordinatore cittadino e consigliere comunale di Palermo e Giuseppe Milazzo, europarlamentare e consigliere comunale di Palermo.

Il partito, nelle dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore, ha ribadito anche la propria posizione sulla crisi di Governo Draghi: una posizione favorevole alle nuove elezioni, come quella di Nello Musumeci.

“Bene ha fatto il sindaco di Palermo a non prestarsi a un gesto che avrebbe potuto, contro ogni evidenza, far sembrare la sua sindacatura funzionale ai desiderata di questo o quel partito, svincolata da una maggioranza che lo ha eletto che ha avuto, in Fratelli d’Italia un cardine fondamentale. La città di Palermo, martoriata da 10 anni di pessima amministrazione a guida Leoluca Orlando, merita dal Governo nazionale, a prescindere dal colore politico del capo dell’esecutivo, un’attenzione particolare in relazione a quello che il capoluogo siciliano rappresenta per l’Isola e per il Paese. Fratelli d’Italia ribadisce che sul piano nazionale l’unico sbocco possibile alla crisi innescata dal M5S sia quella di restituire alla sovranità popolare la possibilità di scegliere il prossimo governo con libere e immediate elezioni”.

Immagine di repertorio

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