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Crisi idrica a Messina, Forza Italia: “Chi amministra si deve assumere le responsabilità”

Crisi idrica a Messina, Forza Italia: “Chi amministra si deve assumere le responsabilità”
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“L’amministrazione ha preferito minimizzare il problema”

“La crisi idrica che Messina prima ha allontanato e oggi è costretta ad affrontare non è causata solo dalla critica situazione che sta vivendo la Sicilia in questi mesi. Se è vero, infatti, che la città perde il 56,6 per cento di acqua si ripropone, ancora una volta, la questione di avere una rete vetusta e sulla quale non si agisce da anni in modo programmatico e responsabile. Eppure, è indimenticabile la drammatica situazione che Messina ha vissuto nel 2015, dandoci la ‘peggiore’ ribalta nazionale e internazionale sui media”. Così, in una nota, il coordinamento cittadino di Forza Italia, con il suo coordinatore Antonio Barbera.

Crisi idrica a Messina, Barbera: “L’amministrazione ha preferito minimizzare il problema”

“Ciò significa – prosegue la nota – che chi amministra ormai dal 2018 deve seriamente assumersi le proprie responsabilità. È finito il tempo delle ‘colpe di chi c’era prima’ e di certo non è neppure colpa ‘del destino’, visto che l’amministratore Basile è la prosecuzione della giunta De Luca e sei anni sono un tempo sufficiente perché la questione fosse risolta o quanto meno affrontata con un imprinting diverso”.

“L’amministrazione, invece, ha preferito persino prima minimizzare il problema – prosegue Barbera – e, quando la situazione è divenuta complicata agire senza soluzioni, ma approntando situazioni tampone che cambiano di giorno in giorno: c’è da chiedersi, è ammissibile predisporre un piano di distribuzione solo il 5 di agosto? È incredibile scoprire che ci siano zone della città che usufruiscono dell’acqua 24 ore su 24 e altre dove i rubinetti rimangono asciutti. La situazione si presentava già allarmante a maggio con un calo della portata di 250 litri di acqua al secondo. Inoltre, le autobotti impiegate sul territorio cittadino e nei quartieri sono poche. Nessuno comunica quanti pozzi nuovi esistano. Assistiamo a una comunicazione poco trasparente, che testimonia gravissimi problemi comunicativi e di programmazione. Non è più tempo dei diremo faremo, ma si doveva dire e fare da molto tempo”.

Secondo gli azzurri “ci sono responsabilità da parte dei vertici di Amam. Non è così che si amministra. Messina non è un condominio, ma, lo ricordiamo, è una città metropolitana dove l’azione amministrativa non più vivere di soluzioni estemporanee e mutevoli da un giorno all’altro”.

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