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Crisi idrica, via libera all’acqua dai fiumi: scatta la procedura straordinaria per agricoltura e zootecnia

Crisi idrica, via libera all’acqua dai fiumi: scatta la procedura straordinaria per agricoltura e zootecnia
Crisi idrica – acqua – siccità – infrastrutture idriche – Imagoeconomica

Nonostante l’urgenza, le autorità hanno ribadito che l’utilizzo dell’acqua dai fiumi dovrà avvenire nel rispetto dei deflussi minimi vitali.

La siccità continua a mettere in ginocchio il comparto agricolo e zootecnico. Per contrastarne gli effetti, l’Autorità di bacino della Presidenza della Regione ha deciso di attivare una procedura straordinaria che permetterà alle aziende di attingere acqua direttamente dai corsi fluviali. La misura è stata comunicata tramite una nota inviata al dipartimento dell’Agricoltura e ai Consorzi di bonifica, invitando i gestori a ricorrere a sistemi semplificati come pompe mobili o semifisse.

La cabina di regia per l’emergenza idrica

Il provvedimento si inserisce nel quadro delle azioni coordinate dalla Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, presieduta dal governatore Renato Schifani. A guidare l’operazione, insieme al dipartimento dell’Agricoltura e ai Consorzi di bonifica, è Salvatore Cocina, capo della Protezione civile. L’obiettivo comune è garantire risposte rapide e concrete per non compromettere ulteriormente la produzione agricola e la sopravvivenza degli allevamenti.

Un sostegno vitale per agricoltori e allevatori

Il settore primario rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia e per l’occupazione del territorio. Consentire agli operatori di accedere in tempi brevi alle risorse idriche disponibili significa salvaguardare le colture e tutelare la filiera zootecnica. Le nuove procedure semplificate, adottate in via straordinaria, sono pensate proprio per dare ossigeno alle imprese che stanno affrontando gravi difficoltà.

Rispetto dell’ambiente e delle infrastrutture

Nonostante l’urgenza, le autorità hanno ribadito che l’utilizzo dell’acqua dai fiumi dovrà avvenire nel rispetto dei deflussi minimi vitali, essenziali per la sopravvivenza degli ecosistemi. Inoltre, dovrà essere garantita la tutela degli argini e degli impianti idraulici, evitando interventi che possano compromettere l’equilibrio ambientale o danneggiare le infrastrutture.