Crisi idrica nell'Agrigentino: lettera-appello al presidente Mattarella

Crisi idrica nell’Agrigentino: lettera-appello al presidente Mattarella

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Crisi idrica nell’Agrigentino: lettera-appello al presidente Mattarella

Redazione  |
lunedì 22 Luglio 2024

La crisi idrica nel territorio agrigentino è drammatica. Il sindaco del capoluogo la definisce la "peggiore degli ultimi anni".

La mancanza d’acqua nel territorio agrigentino è drammatica. Il sindaco del capoluogo, Francesco Micciché, la definisce la “peggiore emergenza idrica degli ultimi anni”. A tal proposito il primo cittadino ha firmato un’ordinanza che invita la popolazione a non sprecare il bene. Nello specifico è stato vietato – così come predisposto dal vademecum della Regione – il prelievo e consumo di acqua potabile per il lavaggio di marciapiedi e piazzali, per lavare auto e per innaffiare orti e giardini nonché per alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine. Micciché spiega che “la grave crisi che attraversiamo impone l’utilizzo delle risorse idriche per usi alimentari, domestici e igienico-sanitari.

Crisi idrica: le ultime notizie e altre disposizioni

Una situazione invivibile: l”acqua arriva ogni 15 giorni ad Agrigento e a Ravanusa si è arrivati pure a turni di distribuzione di 20 giorni. Dunque nella misura del sindaco è stato autorizzato l’emungimento e la distribuzione del bene attinto dai pozzi privati regolarmente autorizzati con le autobotti così come disposto dalla prefettura. Possono circolare pure le autobotti non autorizzate al trasporto conto terzi affinché sia acqua prelevata nei punti di approvvigionamento di Aica, società di gestione idrica dell’Agrigentino.

“Se l’obiettivo principale di questo coordinamento era di alleviare la carenza idrica tramite il potenziamento del comparto autobotti, tramite il ricorso alla nave cisterna ormeggiata al porto di Licata, tramite il collegamento di nuove fonti idriche alle reti dell’ambito, questo obiettivo non è stato raggiunto. I turni di erogazione vanno dai 15 ai 20 giorni e tendono ad allungarsi o a saltare, il sistema delle autobotti così come riformato e gestito da Aica ha addirittura peggiorato il servizio all’utenza in termini di accesso alla risorsa idrica” dice il presidente della consulta delle associazioni di Aica, Alvise Gangarossa.

La lettera-appello per Mattarella

Il comitato “Vogliamo l’acqua” e il Cartello sociale di Agrigento hanno inviato una lettera-appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Dopo la grande manifestazione organizzata dai due organismi, che ha visto la partecipazione di più di 2mila cittadini – scrivono gli esponenti -, si continua a gridare il grande sgomento e disappunto per non avere preso le dovute decisioni per tempo (perché la crisi era già prevedibile) e soprattutto al fatto che proprio perché si è dentro una grave crisi straordinarie dovrebbero essere le misure da mettere in campo: l’intervento del Genio militare, della Protezione civile e soprattutto un intervento economico adeguato che nell’immediato aiuti a superare la grave crisi e nel prossimo futuro si programmi una serie di investimenti sul territorio perché si costruiscano le infrastrutture necessarie per non far più vivere crisi, come l’attuale, alla popolazione”.

Nel giro di poco tempo circa 1.400 cittadini cittadini hanno sottoscritto la missiva. La lettera è stata inoltrata pure al presidente della Regione, Renato Schifani, all’assessore regionale Roberto Di Mauro, al prefetto di Agrigento, Filippo Romano, e al sindaco Francesco Miccichè.

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