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VIDEO | Crisi idrica, verso l’attivazione dei dissalatori. Morelli: “A Porto Empedocle un risultato storico”

Irene Milisenda
Irene Milisenda

Ancora crisi idrica in Sicilia, soprattutto nella provincia di Agrigento. Una risposta alla scarsità d’acqua, può arrivare dai dissalatori, strumenti tecnologici che esistono da tempo e sono in grado di trasformare l’acqua del mare in acqua potabile.

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La realizzazione

Le fasi di realizzazione dei tre dissalatori a Porto Empedocle, Gela e Trapani, sono ormai alle ultime battute e nelle prossime settimane entreranno in funzione. Nell’impianto di Porto Empedocle sono stati completati il riempimento delle condotte di adduzione e scarico a mare, i test elettrici, idraulici e l’osmosi inversa.  Dai primi di agosto entreranno in rete fino a 120 litri di acqua al secondo che aumenteranno la dotazione idrica per un bacino di circa duecentomila persone.

Morelli: “Porto Empedocle è un modello, qui non si parla ma si agisce”

“Abbiamo ottenuto un risultato storico. Siamo qui oggi non solo per verificare l’avanzamento dei lavori, ma per ribadire un impegno preciso: portare soluzioni concrete e rapide dove c’è un bisogno urgente. Il dissalatore in costruzione a Porto Empedocle è la prova che lo Stato sa intervenire, quando serve, con decisione e responsabilità. Porto Empedocle oggi rappresenta un modello, qui non si parla, si agisce. E’ questa l’Italia che serve, ed + questo lo stile con cui affrontiamo le emergenze: in silenzio, ma con risultati tangibili e duraturi”.

Queste le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli insieme al commissario per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua e il Senatore Nino Germanà, a margine del sopralluogo presso il sito individuato per l’installazione dell’impianto mobile di dissalazione a Porto Empedocle, uno dei tre previsti nell’ambito del piano straordinario per il contrasto alla crisi idrica in Sicilia.

Fondamentale è stato il lavoro portato avanti in questi mesi dal Commissario straordinario per la crisi idrica Nicola Dell’Acqua, che, avvalendosi della società Siciliacque come soggetto attuatore, ha gestito l’intera fase operativa con procedure semplificate e tempi accelerati.

Dell’Acqua: “Sinergia tra Regione, governo Meloni e struttura commissariale”

“Il lavoro condiviso tra Regione, Governo centrale e struttura commissariale dimostra come la sinergia istituzionale sia lo strumento più efficace per rispondere in modo strutturato e tempestivo alle sfide che il cambiamento climatico ci impone”, ha detto il  commissario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua.

Gli impianti sono realizzati da Acciona, azienda leader del settore del trattamento delle acque, finanziati con 100 milioni di euro di risorse pubbliche, di cui 90 milioni a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027.

La consegna della petizione al commissario

Questa mattina prima dell’arrivo del commissario Dell’Acqua e del Sottosegretario Morelli, nei pressi della sede Enel presenti in un sit-in di protesta il comitato civico Mare Nostrum, Legambiente e Mareamico, che hanno consegnato al commissario Dell’Acqua una petizione firmata da 500 cittadini e da alcuni Consiglieri comunali di Porto Empedocle dove contestano il sito del nuovo dissalatore mobile chiedendo tempi, modalità e finanziamenti certi per il completamento della così detta “Fase 2” che prevede il trasferimento a Trapani del Dissalatore mobile di Porto Empedocle e il “revamping”, cioè il riutilizzo, del dissalatore fisso nella zona ex ASI, ad est del porto.

Il dibattito attivisti-Dell’Acqua

“Chiediamo di sapere come mai l’intervento sia stato realizzato su un’area in concessione demaniale a un soggetto privato, piuttosto che sull’area pubblica ASI, ma anche di conoscere nel dettaglio quale sia lo strumento amministrativo con il quale si garantisce, e per quanto tempo, la “convivenza” tra la centrale elettrica ENEL e il dissalatore per uso idropotabile”, dicono gli attivisti.

A tale domanda il commissario Dell’Acqua ha risposto: “a livello tecnico dove sono stati progettati e costruiti gli impianti che poi sono stati  abbandonati  dopo le verifiche effettuate abbiamo visto che ci sono dei problemi di attingimento delle acque in quelle zone a causa dei fondali. Qui, avevamo un attingimento che aveva dato ottimi risultati all’Enel in questi anni, perchè avevano una struttura che utilizzavano per la centrale, e per il tempo che avevamo a disposizione eravamo sicuro di poter investire qui”.

Il sopralluogo di Schifani

Nella stessa mattinata anche il presidente della Regione Renato Schifani ha effettuato un sopralluogo presso l’impianto di Porto Empedocle accompagnato dall’assessore all’Energia Francesco Colianni, dal prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo e dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina.

“Sono soddisfatto – ha dichiarato Schifani – dei progressi raggiunti a Porto Empedocle. L’obiettivo che ci eravamo prefissati si avvicina e i tempi sono stati rispettati. Quando i tre impianti saranno pienamente operativi, insieme ad altre fonti attivate in questi mesi, sarà possibile alleviare le difficoltà nelle province di Agrigento, Trapani e Caltanissetta, tra le più colpite dalla siccità”.

Il presidente ha poi sottolineato l’impegno del suo governo nell’ammodernamento delle infrastrutture: “Abbiamo investito – ha detto – non soltanto in nuove fonti di approvvigionamento, ma anche nel rifacimento delle reti. Un’azione mai vista in passato, che oggi inizia a dare i suoi frutti”.