Si susseguono le proteste: nei giorni scorsi l’ennesima manifestazione davanti la sede di Caltaqua, mentre un gruppo di donne ha bloccato il traffico in via De Cosmi per chiedere il rispetto dei turni di distribuzione
CALTANISSETTA – Ancora proteste in città a causa della crisi idrica. Nei giorni scorsi, per esempio, in corso Vittorio Emanuele, davanti gli uffici di Caltaqua – la società che gestisce il servizio di erogazione e distribuzione idrica nel nisseno – i manifestanti hanno chiesto tempi certi e il rispetto dei turni di distribuzione, dopo che per diversi giorni molti quartieri sono rimasti a secco a causa di un guasto all’Ancipa che ha creato forti disagi, lasciando alcune zone senz’acqua.
A breve la completa ripresa delle forniture da parte di Siciliacque
Al termine di un vertice svoltosi in Prefettura, al quale hanno partecipato oltre al sindaco Walter Tesauro, anche i vertici di Caltaqua e Siciliacque per analizzare la situazione relativa al ripristino delle forniture e alla distribuzione idrica, la società italo-spagnola che gestisce il servizio di erogazione e distribuzione ha comunicato che garantirà a breve la completa ripresa delle forniture da parte di Siciliacque, dopo i guasti degli ultimi giorni all’Ancipa. Caltaqua ha, inoltre, precisato che avrebbe provveduto alla fornitura di tutte le rimanenti zone di Caltanissetta, con l’impegno di ultimare la distribuzione entro la settimana corrente, specificando che ciascuna zona in distribuzione verrà successivamente rifornita ogni sei giorni. Ma ci sono ancora alcuni quartieri dove l’acqua non è stata erogata. Nei giorni in cui la città è rimasta a secco, il servizio è stato garantito con le autobotti, non senza creare comunque momenti di tensione, come la vicenda che ha riguardato un gruppo di donne, molte madri di famiglia, che, esasperate dall’ennesima giornata senz’acqua, hanno bloccato il traffico in via De Cosmi, rendendo necessario l’intervento delle Forze dell’ordine.
L’intervento di Nello Musumeci sul problema siccità
Sul problema siccità è intervenuto proprio negli stessi giorni anche il ministro alla Protezione civile e alle Politiche del mare, Nello Musumeci, in occasione della seconda edizione del Forum risorsa mare 2024, piattaforma realizzata da The European House – Ambrosetti con il ministero per la Protezione civile e le Politiche del mare, che si è tenuto a Palermo. “La siccità – ha detto Musumeci – sarà un problema ancora per diversi anni. In Italia, è mancata la programmazione, se ci fosse stata 20-30 anni fa oggi non avremmo questo problema. Per 30 anni non c’è stata l’autorità idrografica, che è stata creata dal mio governo. La Regione siciliana, con lo Stato, sta programmando interventi a breve, medio e lungo termine. Le infrastrutture idrauliche hanno bisogno di 10-15 anni per essere realizzate. In Sicilia, invece, non si fa una diga da 40 anni e l’anno prossimo la siccità riguarderà in maniera seria anche altre regioni”.
“Non sono Superman – ha aggiunto il ministro – ma ho fatto quello che prima di me non è stato fatto. Sono contento di avere lasciato in Sicilia qualcosa in più rispetto a quello che ho trovato. Ora ci saranno altri governi, altre legislature, ma chunque dovesse dichiarare che il problema siccità sarà risolto in due anni, farebbe solo demagogia. Bisogna parlare con sincerità ai siciliani”.
Musumeci ha poi aggiunto che: “maggiori poteri per la Sicilia sono stati dati al commissario per la crisi idrica, Nicola Dell’Acqua, per definire in primis la pratica dei tre impianti che dovranno consentire un’integrazione. Abbiamo progettato il completamento della diga Blufi che serve tre province, Palermo, Agrigento e Caltanissetta, e della diga Pietrarossa, ferma da 30 anni, il che significa 40 milioni di metri cubi d’acqua in più. Bisogna lavorare anche per gli interventi immediati, come quelli necessari a Enna,. C’è un commissario regionale, Cartabellotta, nominato per affrontare questa gravissima, drammatica, inconcepibile situazione di emergenza”.