Cgil, Cisl e Uil sottoscrivono un piano d’azione e lanciano un appello a imprese, associazioni di categoria e istituzioni per sciogliere i nodi: dalla fusione degli scali Birgi e Borsellino al Pnrr
TRAPANI – Bisogna darsi una mossa. Il sindacato trapanese è pronto a fare la sua parte. La conferma è arrivata durante i lavori dell’attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil. Ma non basterebbe. Ci vogliono le imprese con i loro rappresentanti. Servono le associazioni di categorie e non possono mancare all’appello le istituzioni, a tutti i livelli. Le tre sigle sindacali hanno intanto sottoscritto un piano d’azione che parte da una verifica sul campo: “La pandemia, il caro prezzi e il caro energia hanno determinato una condizione di estrema difficoltà per l’economia del Paese ed in particolare per le aree del Sud Italia”. Carta canta, l’economia stenta a riprendersi e non è più il tempo delle parole. Si sa tutto, o quasi, della crisi e ci sono anche gli strumenti per affrontarla. Ma è proprio questo l’anello mancante. Il sindacato apre così il caso Pnrr. I segretari Liria Canzoneri (Cgil), Leonardo La Piana (Cisl) e Tommaso Macaddino (Uil) hanno una richiesta precisa e circostanziata da fare ai sindaci: “È necessario attivare i tavoli di confronto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Alcuni sono già in funzione? Bene, il sindacato alza l’asticella: “Dove sono attivi bisogna renderli strumenti di lavoro e di confronto costante”. E non finisce qui. Il cerchio si chiude con la proposta ai primi cittadini di avere “l’elenco dei progetti in corso, per comprendere in quale fase si trovano e per avere notizie sullo loro stato dell’arte”.
Già che c’è il sindacato chiede pure notizie “sulle risorse impiegate e sui tempi e modi di realizzazione”. Quella del Pnrr è una corsa contro il tempo ed è dunque fondamentale saper correre. Così come è fondamentale ancorare una nuova strategia di sviluppo del territorio trapanese ad una condizione di qualità della sanità. Cgil, Cisl e Uil chiamano in causa l’Asp. Anche in questo caso la proposta è quella di un tavolo di confronto per comprendere quello che sta accadendo nel territorio “alla luce – si legge nel documento – delle tante segnalazioni che arrivano ogni giorno”. Un monitoraggio che deve avere l’obiettivo di “creare una sorta di controllo territoriale che valorizzi le eccellenze strutturali ma che evidenzi pure i disagi che subiscono i cittadini”.
Con la meta “d’individuare correttivi idonei a migliorare il livello dei servizio offerto”. Di nodi da sciogliere ce ne sono eccome: la radioterapia a Trapani, il declassamento dell’Ospedale di Castelvetrano, il ritorno alla normalità, dopo l’emergenza Covid, all’Ospedale di Marsala, le difficoltà di quello di Pantelleria, alle prese con il gap dell’insularità. Criticità, nel loro complesso, che finiscono per sollecitare un intervento della politica. Il documento unitario delle tre sigle sindacali ha tra i destinatari l’Assemblea regionale siciliana ed in particolare i deputati eletti nel collegio di Trapani. Il sindacato li invita ad uscire allo scoperto “per delineare strategie condivise che, a prescindere dall’appartenenza politica, possano diventare momenti di azione comune verso obiettivi specifici ed irrinunciabili per l’intera provincia”. In agenda: il progetto di fusione tra gli aeroporti di Birgi e Palermo, il sistema della mobilità, il sostegno all’industria agro-alimentare ed al settore della pesca. Il pacchetto di proposte è pronto: “Migliori infrastrutture, riduzione della burocrazia, politiche attive nuove, attraverso cui riqualificare le persone, maggiore legalità che consenta di spendere fino all’ultimo euro in progetti seri, efficaci, di lungo periodo”.
La scuola di pensiero di Cgil, Cisl e Uil indica due percorsi paralleli: “Servono azioni mirate che mettano insieme le vertenze sui temi cruciali che impattano sull’economia e sulla vita delle persone”. E servono “proposte per migliorare il contesto”. “Abbiamo bisogno – hanno concluso i tre segretari – che possa ripartire, con assoluta celerità, il dialogo sociale, che deve diventare l’elemento fondante delle iniziative che hanno come obiettivo la crescita ed il futuro della provincia”. Tocca ora alle altre parti sociali ed alle istituzioni locali rispondere all’appello del sindacato. Potrebbe essere una buona base di partenza la soluzione promossa dal presidente di Sicindustria Trapani Vito Pellegrino: una cabina di regia per costruire l’elenco delle priorità e per dare una visione unitaria al rilancio di un territorio che continua a fare i conti con tante potenzialità inespresse. Come nel caso dell’Università. Il sindacato è pronto ad aprire una vera e propria vertenza: “Ha un ruolo decisivo e può essere utilizzata sia come soggetto di ricerca, ma anche come facilitatore di relazioni”. Soprattutto può dare “una scossa culturale in grado di mettere in rete le nostre realtà produttive con nuove esprienze nazionali, europee ed extraeuropee puntando all’area del Mediterraneo”.