La crisi dello stabilimento catanese di STMicroelectronics ha mobilitato le forze politiche di maggioranza e opposizione, da Palazzo Madama a Palazzo d’Orléans, per sollecitare l’apertura di un tavolo di confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra hanno partecipato con senatori, segretari ed esponenti di partito all’assemblea organizzata dalla FIOM-CGIL organizzata alla Geotrans, nella zona industriale di Catania.
Crisi STMicroelectronics, il confronto a Catania: “Sopravvivenza strategica”
Il deputato Giulio Sottanelli (Azione) ha inserito la produzione catanese nel contesto geopolitico internazionale. “Difendere l’Ucraina significa difendere ST – ha dichiarato –. Se Trump pone, come condizione per cessare la guerra, il tema delle terre rare, parliamo della materia prima fondamentale per STMicroelectronics. In Europa, il giacimento è solo lì. La politica, a partire dal presidente del Consiglio, deve prendere posizione”.
FIOM-CGIL: “Chiediamo certezze su investimenti e occupazione”
L’assemblea è stata aperta dall’intervento della segretaria provinciale FIOM-CGIL, Rosy Scollo, che ha ribadito la necessità di trasparenza sugli investimenti dell’azienda. “Lo scorso 20 febbraio, a Catania, STMicroelettronics ha confermato i suoi investimenti, ma ha parlato anche di un piano di risparmio. Vogliamo chiarezza sul futuro dello stabilimento: quali saranno le prospettive occupazionali? Quali gli investimenti concreti? – ha affermato –. Il Governo, in quanto azionista, deve intervenire e garantire un tavolo di confronto tra azienda, sindacati e istituzioni”.
L’appello: “Il Governo intervenga”
La deputata del M5S all’Ars, Lidia Adorno, è stata la prima a portare la questione in sede parlamentare siciliana, ottenendo un’audizione in Commissione Attività Produttive a Palermo. Intervenendo dall’assemblea FIOM CGIL, ha sottolineato la disponibilità della dirigenza italo-francese a partecipare a un tavolo tecnico con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “A noi risulta che la proprietà di ST voglia essere parte del confronto ministeriale e attenda la convocazione. Quello che non risulta, invece, è una chiara presa di posizione da parte del governo nazionale e regionale”.
Barbara Tibaldi, segretaria nazionale FIOM-CGIL, ha concluso i lavori ribadendo la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni. “STMicroelectronics è un’azienda partecipata dallo Stato e ha ricevuto ingenti finanziamenti pubblici. È inaccettabile parlare di tagli e ristrutturazioni. Oggi a Catania chiediamo un intervento politico: da mesi sollecitiamo il governo a convocare un tavolo interministeriale con i ministri Urso e Giorgetti, i vertici aziendali e i sindacati per chiarire il piano industriale. Non si può giocare a nascondino sulla pelle delle lavoratrici, dei lavoratori e sul futuro del territorio”.
All’assemblea hanno partecipato Antonio Misiani, esponente della segreteria nazionale del Partito Democratico ed ex viceministro dell’Economia, intervenuto da remoto, e Anthony Barbagallo, deputato e segretario regionale del Partito Democratico, accompagnato dal consigliere comunale Maurizio Caserta. Presente anche il senatore del PD Antonio Nicita, insieme ai deputati regionali Giovanni Burtone ed Ersilia Saverino.
Per il Movimento 5 Stelle sono stati presenti il deputato nazionale Luciano Cantone, la senatrice Concetta Damante e Nuccio Di Paola, coordinatore del partito in Sicilia, quest’ultimi due intervenuti in assemblea. Per l’arcidiocesi di Catania è intervenuto Mirko Viola.
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