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Carceri nel caos in Sicilia, il Codacons chiede l’intervento urgente del Ministro

Carceri nel caos in Sicilia, il Codacons chiede l’intervento urgente del Ministro
Ivan Domenico Lauria, detenuto messinese morto in carcere a Catanzaro – Imagoeconomica

Il Dipartimento Sicurezza dell’associazione ha quindi inviato una lettera formale al Ministro della Giustizia, sollecitando ispezioni immediate.

Il Codacons, tramite il proprio Dipartimento Nazionale Sicurezza, lancia l’allarme sulle gravissime criticità rilevate in diverse carceri siciliane, in particolare a Brucoli e Trapani, dove si sono verificati episodi che mettono in luce condizioni al limite della sopravvivenza e della dignità umana.

Brucoli senza acqua ed elettricità

Nella casa di reclusione di Brucoli, i detenuti vivrebbero da giorni senza acqua corrente né energia elettrica. Celle al buio, infermeria non funzionante, servizi igienici fuori uso: secondo quanto riportato da “La Repubblica”, ai reclusi non resterebbe altra scelta se non acquistare acqua potabile a proprie spese. Un quadro desolante che compromette ogni tutela sanitaria e igienica di base.

Suicidio a Trapani e tentato gesto estremo a Brucoli

Nel carcere Pietro Cerulli di Trapani, un giovane detenuto tunisino si è tolto la vita. Aveva già manifestato fragilità psichiche e comportamenti autolesionistici, ma nessun intervento tempestivo è riuscito a evitarne il drammatico gesto. Sempre a Brucoli, un altro detenuto avrebbe tentato il suicidio, fermato solo grazie all’intervento di altri reclusi.

Cimici e degrado anche a Siracusa

La denuncia del Codacons tocca anche il carcere di Siracusa, dove il Garante dei detenuti ha segnalato una grave infestazione da cimici. Gli interventi di disinfestazione si sono rivelati inefficaci, poiché le celle non vengono svuotate abbastanza a lungo, lasciando materassi e biancheria infestati da uova e parassiti.

Il Codacons: “Violazione dei diritti umani”

“Non è tollerabile che in Italia si possa morire in carcere per abbandono istituzionale. Celle senza luce né acqua, nessuna assistenza sanitaria, condizioni psicologiche al limite: questa è una violazione inaccettabile dei diritti umani”, denuncia il Codacons. Il Dipartimento Sicurezza dell’associazione ha quindi inviato una lettera formale al Ministro della Giustizia, sollecitando ispezioni immediate, l’accertamento delle responsabilità e misure urgenti per ristabilire condizioni minime di dignità, igiene e sicurezza per detenuti e personale penitenziario.