La denuncia del Movimento in difesa dei consumatori: “Diritto al rimborso non garantito”. Con l’aumento dei contagi, i viaggiatori rischiano di non poter sfruttare i buoni in tempi utili.
ROMA – Il settore crocieristico vive ancora momenti di grave difficoltà: le cancellazioni da marzo ad ottobre sono veramente tante, proprio a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. I dati sono quelli forniti dai principali operatori, note compagnie del settore, che hanno visto sfumare una buona percentuale dei propri affari mentre. Dall’altro lato, ci sono le centinaia di passeggeri che hanno prenotato spendendo migliaia di euro ma che, dopo una serie di rinvii, si sono visti promettere un voucher di 18 mesi da utilizzare per futuri e non meglio precisati viaggi.
È il momento che intervengano le istituzioni: “Basta promesse, la pandemia di Covid-19 è ancora in atto ed è giunto il momento di chiedere interventi europei a sostegno del comparto crocieristico e restituire i soldi a migliaia di consumatori”, ha dichiarato Francesco Luongo, presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc).
I numeri del settore in Italia sono stati sempre positivi: come certificato dall’Eurostat, già nel 2017 si parla di ben 1,9 milioni di passeggeri e 12,31 milioni di passeggeri nel 2019 (dato totale tra imbarchi, sbarchi e transiti). Al momento, invece, le partenze sono pochissime e sono state cancellate quasi tutte le crociere programmate sino al 31 ottobre.
Le previsioni purtroppo non sono rosee, visto l’aumento dei contagi nei paesi del Mediterraneo, che impediscono gli approdi o le escursioni a rischio contagio. Considerato il quadro generale, è quindi improbabile, secondo il Movimento Difesa del Cittadino, che i viaggiatori possano effettivamente sfruttare i voucher messi a disposizione in tempi ragionevoli; una ingiustizia per questi consumatori ai quali, al momento, non è stato garantito il diritto al rimborso grazie all’intervento dell’Antitrust e della Commissione Europea, come è successo per i viaggiatori in aereo.
Eppure nel Decreto Cura Italia è stato previsto espressamente anche per i vettori marittimi la possibilità di erogare un voucher con validità 18 mesi, senza necessità di accettazione da parte del consumatore per tutti gli annullamenti fino al 31 luglio 2020, mentre dal primo agosto è possibile chiedere il rimborso. Per Mdc “il diritto di scelta tra rimborso e voucher va garantito anche ai crocieristi – scrivono dall’associazione – senza contare la scarsa chiarezza delle informazioni sui siti delle compagnie in merito ai diritti dei passeggeri ed alle caratteristiche dei voucher emessi”.
Secondo l’associazione di categoria, infatti, se i voucher hanno un periodo di validità superiore a 12 mesi, i passeggeri e i viaggiatori dovrebbero avere il diritto di chiedere il rimborso in denaro entro 12 mesi della data di emissione. I vettori e gli organizzatori potrebbero valutare la possibilità di rendere i buoni rimborsabili prima che siano trascorsi 12 mesi dall’emissione degli stessi, se i passeggeri o i viaggiatori ne fanno richiesta.
“Diritti precisi – sottolinea l’associazione – che sono rimasti lettera morta per le compagnie di navigazione a differenza delle compagnie aeree”. Problemi sono segnalati anche per le continue variazioni degli itinerari e delle navi stesse, con il downgrade dei servizi di intrattenimento e delle escursioni a causa dei protocolli anti Covid-19, ma con l’impossibilità di annullare la prenotazione in corso, senza pagare penali che variano dal 40 al 100% del costo del pacchetto, oltre ai costi della assicurazione a seconda che il consumatore receda da un mese o 5 giorni dalla partenza programmata.
“Ci attiveremo a tutti i livelli delle istituzioni europee – sottolinea Antonio Longo, presidente Onorario di Mdc –per segnalare questi comportamenti gravemente lesivi dei diritti dei consumatori, sollecitando la Commissione per una eventuale procedura di infrazione contro il governo italiano per omissione di intervento sugli armatori”.