La Procura della Repubblica di Catania ha aperto un’inchiesta sul crollo di parte di una palazzina di via Castromarino, nei pressi dell’Ospedale Vittorio Emanuele, nel centro della città.
I reati ipotizzati sono disastro colposo e lesioni colpose. Quest’ultima accusa riguarda il ferimento di una persona di 83 anni che ha riportato lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Il fascicolo è al momento senza indagati.
Una delle ipotesi sulle cause del crollo, oltre al fatto che l’edificio era vecchio e malconcio, è stata individuata nei lavori di scavo sotterranei per realizzare un tratto della metropolitana. Ma viene considerata da alcuni esperti piuttosto improbabile visto che gli scavi vengono effettuati a venti metri di profondità.
Già due giorni fa, peraltro, gli abitanti del palazzo avevano chiamato i Vigili del fuoco preoccupati dall’allargamento delle crepe dell’edificio.
Ma la maggiore preoccupazione è venuta, dopo il crollo, dal collassamento del cortile dell’abitazione, di trecento metri quadrati, in una voragine a due-tre metri di profondità.
I Vigili del fuoco, comunque, stanno effettuando anche oggi controlli e verifiche di stabilità sugli edifici circostanti.
Dal Comune l’assistenza agli sfollati
Già da ieri, intanto – ha reso noto il sindaco Salvo Pogliese – l’amministrazione comunale di Catania si è fatta carico dell’assistenza nei confronti dei nuclei familiari – sette, per un totale di una ventina di persone – rimasti senza un’abitazione in seguito al crollo.
Già ieri sera due famiglie sono state ospitate in un immobile comunale appositamente attrezzato e le altre cinque, sistemate provvisoriamente in un albergo della città, oggi saranno contattate dai Servizi Sociali per individuare le forme di sostegno adeguate alle singole circostanze.
Disponibilità dal Comune è stata data anche alle altre persone che hanno preferito farsi ospitare nelle abitazioni di parenti per trovare soluzioni alla situazione di emergenza.