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Autorizzazioni ambientali, nuova Cts: ecco chi sono e quanto guadagnano i commissari

Sono stati nominati gli 11 componenti mancanti della commissione tecnica specialistica regionale (Cts) per le autorizzazioni ambientali.

Si tratta di Domenico Baratta, Gaetano Bordone, Angelo Calenduccia, Gianlucio Castellano, Giuseppe Gentile, Antonino Vladimiro Guglielmino, Pietro Maio, Maria Stella Mangiarotti, Michele Orifici, Maurizio Ranno, Giuseppe Seidita. In questo modo si va a ricostituire l’interezza della Commissione, che conta in tutto 60 componenti ed è articolata in tre sottocommissioni distinte per materia.

Cts per le autorizzazioni ambientali, come funziona

L’inserimento dei nuovi nominativi è stato necessario per le dimissioni dei precedenti commissari. I nuovi ingressi rimangono in carica per tre anni, rinnovabili una sola volta; rimangono invariate la durata e la scadenza delle nomine dei componenti già formalizzate precedentemente.

La commissione tecnica nasce con la legge regionale n. 9 del 7 maggio 2025, che prevede “al fine di accelerare il rilascio delle autorizzazioni ambientali con conseguente incremento delle entrate finanziarie e dello sviluppo economico, l’istituzione, di una Commissione tecnica specialistica per il supporto allo svolgimento delle istruttorie, per il rilascio di tutte le autorizzazioni ambientali di competenza regionale, previa delibera di giunta che ne fissa i criteri per la costituzione”.

I costi

La remunerazione delle attività istruttorie fa riferimento alle tariffe regionali per il rilascio delle autorizzazioni ambientali. Ogni anno sono disponibili 2 milioni di euro, che vengono ripartiti in percentuale in base al ruolo dei componenti e in base al lavoro svolto. Il primo 40% del totale viene suddiviso in maniera proporzionale. Al presidente, pertanto, va il 2,2%, ai coordinatori delle sottocommissioni e al segretario coordinatore va l’1,9%, mentre ai singoli componenti va l’1,64%.

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Focus sulla performance

Il restante 60% viene distribuito facendo riferimento agli obiettivi raggiunti, che vengono definiti in numero di pratiche svolte nel semestre. Al lavoro svolto per i procedimenti effettivamente conclusi viene attribuito un punteggio; la somma raggiunta nel semestre determina la fascia relativa ai compiti svolti, e da qui è attribuita la percentuale della performance spettante a ognuno dei componenti della commissione. Si va quindi da zero a un massimo, che corrisponde alle percentuali già corrisposte, passando per diversi passaggi intermedi, che corrispondono alle cinque fasce previste. Il minimo va se non si superano le 75 pratiche concluse, il massimo se si superano le 250. Si rispettano anche in questo caso le differenze già definite in base al ruolo svolto all’interno della compagine.

Immagine di repertorio