Milano, 11 dic. (askanews) – L’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv) ha accolto con soddisfazione la decisione dell’Unesco di inserire la cucina italiana nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, definendola un passaggio storico per la valorizzazione del Paese. La partecipazione dell’Accademia ai festeggiamenti organizzati a Roma dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, con la presenza del presidente Rosario Di Lorenzo, ha segnato il ruolo del mondo vitivinicolo all’interno di un riconoscimento che coinvolge l’intera filiera agroalimentare.
Il presidente Di Lorenzo ha sottolineato l’importanza della candidatura e il contributo dei diversi attori istituzionali che l’hanno sostenuta. “Questo traguardo rappresenta un importante riconoscimento della nostra identità nazionale e allo stesso tempo un volano per la promozione della cultura italiana nel mondo” ha affermato, ricordando che “dobbiamo per questo ringraziare il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per l’impegno che ha dimostrato in questo percorso al quale hanno contribuito le associazioni come la nostra e tutto il sistema agroalimentare italiano”.
Nel corso della celebrazione, l’Aivv ha evidenziato la centralità della viticoltura nella definizione della cultura alimentare italiana. Di Lorenzo ha spiegato che “la vite e il vino sono elementi cardine della nostra tradizione agricola e insieme agroalimentare”, osservando che “non esiste cucina italiana senza la presenza del vino, simbolo di identità territoriale, di biodiversità e di una cultura materiale che rende il nostro Paese unico al mondo”. Il presidente ha aggiunto che “la viticoltura è un pilastro dell’agricoltura italiana che contribuisce in modo sostanziale a definire i paesaggi rurali, ma al contempo anche le consuetudini e le eccellenze della nostra tavola”.
Accanto alla dimensione celebrativa, l’Accademia ha richiamato la necessità di rafforzare le attività di ricerca, formazione e divulgazione legate al settore vitivinicolo. Di Lorenzo ha ricordato che “la nostra responsabilità, oggi più che mai, è quella di trasmettere alle nuove generazioni il valore di questa eredità e solo coltivando la conoscenza potremo continuare a offrire al mondo l’autenticità e la straordinaria ricchezza della cucina e della viticoltura italiana”.

