3. Trofie con il pesto

Dal genovese “strofissià” (“strofinare”), le trofie sono create strofinando l’impasto tra le mani. Sono le regine delle tavole liguri, evoluzione dello gnocco medievale a base di acqua e farina, cui nel tempo si sono aggiunte farine povere o altri ingredienti (patate, pane, crusca, farina di castagne). Nella versione secca, si ottengono con un impasto di semola di grano duro e acqua.
Il condimento per eccellenza è il pesto alla genovese, preparato con basilico ligure, aglio, pecorino sardo, parmigiano reggiano, pinoli, sale, e olio extra vergine d’oliva della riviera. Talvolta il piatto si arricchisce con fagiolini e patate lessi, mentre nella zona di Recco è usanza aggiungervi le fave. All’estero è una vera e propria mania, soprattutto da quando è disponibile in vasetto a lunga conservazione, ma sono in tanti a cimentarsi nella preparazione fresca e, si sa, quando le ricette passano di bocca in bocca, e di blog in blog, perdono pezzi e ne acquisiscono altri decisamente particolari. Memorabile la versione con limone e pepe o quella cotta (il pesto non si cuoce).

