Si può raccontare una città come Catania, nelle sue mille sfaccettature tra storia, cultura, folklore ed enogastronomia, attraverso poco più di un centinaio di luoghi simbolo e costruendo un racconto che ha il sapore di un’entusiasmante avventura turistica?
A cimentarsi in questa ardua impresa sono Florinda Giannino e Marco Lo Curzio. Lei giovane ed eclettica grafic designer catanese; lui messinese di nascita ma catanese d’adozione, docente di Progettazione grafica presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo etneo.

Ci permettiamo di fare un piccolo spoiler e rispondiamo alla domanda dicendo che sì, l’ardua impresa è stata egregiamente portata a termine nel “gustoso” e affascinante “111 Luoghi di Catania che proprio devi scoprire”. Il volume, edito da Emons, è parte di una collana che si pone l’obiettivo di raccontare, con le stesse modalità, tante altre città del Belpaese.
Un itinerario per le strade di Catania
Sfogliando, leggendo e osservando le pagine di Giannino e Lo Curzio sembra proprio di vivere un itinerario per le strade di Catania. Ed è un itinerario diverso dal solito, perché inizia dalla parte alta della città, dalla zona in cui sorgeva l’acropoli di Katane. Prima tappa è, infatti, la stupenda area in cui insiste il Monastero dei Benedettini. Lo storico edificio, oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche della locale università, viene esplorato attraverso i suoi luoghi simbolo, quelli più suggestivi.
Dall’incantevole Giardino dei Novizi alla maestosa e importante biblioteca Ursino Recupero. E poi, ovviamente, c’è spazio anche per la Chiesa di San Nicolò l’Arena, con un bel focus sulle Candelore custodite al suo interno, e per quella di San Benedetto, oltre che per altri monumenti e storici presidi culturali che arricchiscono quell’area della città, come il Teatro greco-romano e la “mitica” Legatoria Prampolini.
Il viaggio poi continua nell’area dominata dal Castello Ursino, alla scoperta – oltre che del maniero federiciano – del Pozzo di Gammazita, di Piazza Mazzini e della Pescheria. Poi la bussola punta sull’asse principale della città, via Etnea. Da Piazza Duomo con la Cattedrale e la Fontana dell’Elefante, fino alla parte sommitale della strada simbolo di Catania, con l’orto botanico. In mezzo altre tappe fondamentali in Piazza Stesicoro con l’anfiteatro romano e il trittico delle chiese agatine, con le maestose vie Crociferi e S. Giuliano e con il polmone verde della città, Giardino Bellini.
Le aree meno “spiccatamente” turistiche
Ma il vero merito del lavoro di Giannino e Lo Curzio è quello di esplorare e far scoprire quelle aree meno “spiccatamente” turistiche, offrendo così una vetrina a tante perle nascoste e fornendo una visione d’insieme della città. Non manca proprio niente nelle oltre 200 pagine in cui si articola il libro. Si pensi agli storici quartieri di Civita e San Berillo, presentati attraverso le loro peculiarità, così come quella parte di Catania verace e autentica che orbita intorno al “ferro di cavallo” di via Plebiscito.
E poi a spasso tra i colori e gli odori della Fiera in piazza Carlo Alberto o sulle rive catanesi, tra il litorale Plaja e la suggestiva spiaggetta nera di San Giovanni Li Cuti. Ma non si tratta solo di una passeggiata turistica tra strade e monumenti, perché sono tanti i “consigli” su eventi, come il Marranzano World Fest ed Etna Comics, e spazi di aggregazione quali il mercato urbano di Piazza Scamacca o la Fondazione Brodbeck.
A completare il quadro di questa esperienza, immancabili, tanti riferimenti alle eccellenze enogastronomiche catanesi: i dolci legati al culto agatino, le scacciate, le crispelle e gli arancini… Rigorosamente al “maschile” visto che ci si trova a Catania. Una disputa, quella sul genere della gustosa specialità, che trova spazio anche in un interessante passaggio che ripercorre la storia della diatriba.
Anche chi è catanese diventa un po’ turista
Insomma, sfogliando le pagine del libro alla scoperta di questi 111 luoghi imperdibili, anche chi è catanese diventa un po’ turista, affascinato da questo incantevole racconto. E per chi turista lo è davvero il libro di Giannino e Lo Curzio può essere descritto come un utile ed originale manualetto, un imperdibile compendio che – nell’era delle guide e dei vademecum digitali o degli itinerari redatti dall’intelligenza artificiale – offre l’opportunità di riscoprire un altro modo viaggiare e di conoscere, di approcciarsi a una vacanza.

