Custonaci, Fabrizio Fonte e la destra “senza schemi” - QdS

Custonaci, Fabrizio Fonte e la destra “senza schemi”

Custonaci, Fabrizio Fonte e la destra “senza schemi”

martedì 21 Marzo 2023

Elezioni amministrative di maggio, il presidente del Centro Studi “Dino Grammatico” si candida a sindaco: “Le peculiarità e le bellezze della nostra città devono essere messe a sistema”

CUSTONACI (TP) – Finora aveva sempre declinato l’invito. Il suo passo indietro e la sua volontà di defilarsi – tuttavia partecipando all’agone politico – erano stati spiegati ampiamente e ben motivati. Ma da qualche settimana è cambiato tutto e per Fabrizio Fonte si sono aperte le porte della competizione elettorale. Sarà il candidato sindaco di una lista civica – a Custonaci si vota con il maggioritario – e di una coalizione che tuttavia ha una sua valenza politica. Quella che porta lui stesso, espressione di una destra aperta al confronto, pronta al cambiamento, ma rigorosa nella difesa dei suoi valori. E con l’aggiunta di un’area moderata e per certi versi anche riformista, che ha deciso di puntare su un candidato che esce dagli schemi. Basta dire che vuole portare la cultura al potere. Sa però che si tratta di un terreno impervio ed è dunque pronto a fornire l’interpretazione autentica di quel che pensa in proposito. La destra è di casa a Custonaci, ma quella di Fonte ha l’ambizione di voler stupire con un programma innovativo, ponendosi alla testa di un cambiamento che serve ma che non c’è.

Qual è il messaggio che vuole lanciare con la sua candidatura a sindaco di Custonaci?
“La Città di Custonaci, a mio modesto avviso, deve saper riprendere un percorso di rilancio che, attraverso una visione strategica, possa puntare innanzitutto sulle sue potenzialità e sulle sue bellezze. Riteniamo che, in un mondo globale, le peculiarità della nostra città possano essere, infatti, messe a sistema proprio attraverso una sua approfondita conoscenza. Il nostro progetto sarà, oltretutto, inclusivo. Non a caso proprio in queste settimane stiamo ascoltando le attività produttive di diverso genere, dall’agricoltura all’artigianato, dall’industria del marmo al turismo, per giungere alle istanze del mondo delle associazioni e dei cittadini. Sarà di fatto un programma work in progress, ma siamo, al contempo, già consapevoli dei nostri punti di forza e dei nostri punti di debolezza e questo ci consente di ragionare in una proiezione verso il futuro. Ecco perché il nome della lista si chiama per l’appunto ‘Custonaci Futura’, poiché siamo convinti che possiamo veramente gettare le basi per un futuro che possa creare le condizioni, per chi ovviamente lo vorrà, di rimanere a vivere in questo Borgo che a nostro avviso è uno tra i luoghi più belli che offre la terra di Sicilia”.

In che modo vuole portare la cultura al potere?
“La cultura al potere, che è evidentemente una forzatura giornalistica, lascia trasparire la concreta opportunità di riportare, attraverso uno specifico mondo a me molto affine, il nome della Città di Custonaci alla ribalta nazionale. Del resto mi pare che non ci possa essere dubbio alcuno che siamo nelle condizioni, per i nostri contatti personali e per tutto ciò che abbiamo già fatto in questi anni, di promuovere, anche attraverso la presenza di importanti protagonisti, il nostro territorio a certi livelli. Lo vorremmo, in tal senso, continuare a fare stavolta dal punto di vista amministrativo”.

I punti di forza del territorio sono marmo e turismo. C’è una strategia per metterli in rete?
“Nel merito il progetto politico amministrativo che proporremo ai nostri concittadini prende il nome di ‘Borgo Vivo’ nel senso che desideriamo riportare la vitalità nella nostra cittadina, coinvolgendo l’intero territorio e circuitandolo nella logica dei Borghi. A nostro avviso, infatti, solo così facendo Custonaci può avere una valorizzazione importante, perché riteniamo che in una logica globale le peculiarità di un territorio, a nostro avviso, straordinariamente bello sotto tanti punti di vista, naturalistico, paesaggistico, architettonico e con tutte le varie preziosità che offre -prodotti enogastronomici tipici, artigianali ed alro ancora – può essere riletto, con una chiave di lettura turistica, all’interno di circuiti ormai affermati. Altre piccole realtà siciliane, proprio attraverso questa interpretazione, sono riuscite anche in periodi di bassa stagione, quale potrebbe essere ad esempio quello invernale, ad avere, soprattutto nei weekend, delle buone presenze. Lo stesso discorso resta valido anche per quel che concerne il comparto industriale legato al marmo, che è innegabile che negli ultimi anni stia prestando, purtroppo, il fianco ad una crisi internazionale che ha ristretto di parecchio i tradizionali sbocchi commerciali. In tal senso abbiamo iniziato a ragionare, insieme alla classe imprenditoriale, per tentare di promuovere in maniera differente rispetto al passato l’approccio alla commercializzazione dei marmi custonacesi. In un mondo che cambia riteniamo, infatti, che sia anche logico mutare la visione dello sviluppo del comparto marmifero”.

Se eletto sindaco dovrà lasciare il vertice del Centro Studi “Dino Grammatico”?
“La mia è una candidatura che nasce dal basso e che mi veniva sollecitata da tantissimi amici ormai da diverso tempo e che è, certamente, figlia di un percorso di svariati anni che mi ha visto, anche grazie all’attività portata avanti dal ‘Centro Studi Dino Grammatico’, protagonista sul territorio. Valuteremo, pertanto, il da farsi con tutti i soci e decideremo insieme la scelta migliore per l’Istituto culturale, che ha ormai acquisito un prestigio nazionale e che mi ha dato tantissime soddisfazioni sul piano personale”.

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