A essere colpiti soprattutto Americhe (48%) e Europa (26%), con l’Italia tra i Paesi più bersagliati
Il numero di attacchi cibernetici gravi è in crescita: 1.141 nel primo semestre del 2021 a livello globale (+14,6%). A essere colpiti soprattutto Americhe (48%) e Europa (26%), con l’Italia tra i Paesi più bersagliati, presentando una quota del 3,26% dei dispositivi mobili e del 10,74% dei pc fissi infettati da malware: più di Germania e Francia. Questi alcuni dei dati presentati nel corso del Convegno annuale dell’Osservatorio I-Com sulla Cybersicurezza, a cui ha partecipato – tra gli altri – Laura Di Raimondo, Direttore generale di Asstel.
Tra i Paesi più all’avanguardia in Europa
«Le imprese di Asstel mostrano da sempre particolare attenzione al tema della sicurezza informatica: garantire l’integrità della rete e la continuità dei servizi sono l’impegno cardine attorno al quale si concentra l’attività» ha esordito in apertura Di Raimondo. «In Italia, anche dal punto di vista normativo, siamo riusciti a creare e a mantenere un alto livello di attenzione sul tema e questo ci rende tra i Paesi più all’avanguardia in Europa».
Asstel: “Semplificazione e minimizzazione del costo della sicurezza”
«È fondamentale continuare ad essere credibili a livello europeo affinché le regole e i requisiti nazionali all’interno dei quali gli Operatori intervengono siano fatti propri dagli organi comunitari” ha proseguito il Direttore generale di Asstel. “Nell’ottica del mercato unico, il massimo grado di armonizzazione possibile consiste in una misura di semplificazione e minimizzazione del costo della sicurezza per l’intero settore”, ha osservato.