Il tempo stringe e la partita che si sta giocando sulla mobilità nel Catanese è tra le più delicate e cruciali. Il futuro del trasporto pubblico locale, e con esso la qualità della vita urbana ed extraurbana, dipende anche — e soprattutto — dalla capacità di rispettare le tempistiche previste per la realizzazione delle opere infrastrutturali già finanziate, molte delle quali legate ai fondi del PNRR, che impongono una scadenza inderogabile: il 2026. Altri progetti, sebbene sostenuti da fonti di finanziamento diverse, richiedono ugualmente determinazione e continuità operativa. Non c’è spazio per esitazioni: è il momento di trasformare i propositi in realtà.
In questo scenario, Ferrovia Circumetnea (FCE) sta giocando un ruolo chiave, con progetti che vanno ben oltre il perimetro urbano e guardano all’intero comprensorio etneo. Cuore di questo piano è il potenziamento della metropolitana di Catania, destinata a diventare il fulcro della mobilità sostenibile cittadina, grazie a nuovi tratti in costruzione verso Misterbianco e Paternò, ma anche un progetto strategico verso l’aeroporto di Fontanarossa, oggi ancora rallentato da criticità tecniche e amministrative.
Ad approfondire questi temi è stato l’ingegnere Salvo Fiore, direttore generale di FCE, che ci ha illustrato lo stato dell’arte e la visione a lungo termine dell’azienda, tra scadenze da rispettare, opportunità turistiche e rivoluzione del trasporto extraurbano.
Metropolitana verso Paternò: i lavori proseguono, si attende la TBM
“Siamo pienamente in linea con il cronoprogramma”, assicura Fiore. I cantieri per la nuova tratta della metropolitana da Monte Po a Misterbianco e da lì fino a Paternò stanno avanzando senza intoppi. A breve, infatti, arriverà anche la TBM (Tunnel Boring Machine) per scavare la galleria che collegherà Piano Tavola a Monte Po, attraversando Misterbianco.
Il tracciato sarà interamente in galleria fino a Piano Tavola, mentre da Piano Tavola a Paternò la linea si svilupperà in superficie, con interventi mirati — come gallerie artificiali o sovrappassi — per evitare interferenze con la viabilità. “Anche dove la linea sarà in superficie, sarà sempre su sede protetta”, sottolinea Fiore, “quindi senza incroci con le strade”.
Scadenze PNRR: obiettivo 2026
L’obiettivo temporale è chiaro: concludere i lavori della tratta PNRR entro il 2026. “Stiamo facendo tutto il possibile per rispettare quella scadenza”, afferma il direttore generale. Per le tratte non finanziate con fondi PNRR, i tempi sono meno stringenti ma resta fondamentale non perdere il passo, per evitare ritardi e dispersione delle risorse già stanziate.
Collegamento con l’aeroporto: opera strategica ancora in stallo
Un’altra opera altamente strategica è quella che dovrebbe collegare il centro di Catania con l’aeroporto di Fontanarossa. Su questo fronte, però, persistono delle criticità ancora non superate. “Ci stiamo lavorando con grande determinazione” – spiega Fiore – “perché è chiaro che si tratta di un collegamento fondamentale per il sistema della mobilità urbana”.
Il rammarico è evidente: l’opera è attesa da anni e, se portata a termine, potrebbe cambiare radicalmente il modo di raggiungere lo scalo catanese.
Trasporto extraurbano e mobilità turistica: FCE guarda oltre l’area metropolitana
Oltre alle tratte metropolitane, FCE sta lavorando a una visione di trasporto pubblico integrato su scala provinciale. Un primo passaggio fondamentale sarà il potenziamento della tratta Paternò–Adrano, con l’obiettivo di elettrificare la linea e portarla a scartamento ordinario, così da permettere ai treni della metropolitana di proseguire il loro viaggio oltre Paternò.
“Il nostro obiettivo è quello di fare arrivare gli stessi treni fino ad Adrano”, conferma Fiore. Ma il disegno è ancora più ambizioso: c’è già stato un confronto per estendere la linea anche verso Bronte e Randazzo, e immaginare un collegamento ferroviario diretto da Randazzo al centro di Catania, fino all’aeroporto. “È un progetto finale, ma ci stiamo lavorando seriamente”.
Piano Provenzana: mezzi pubblici anche per il turismo estivo
Infine, grande attenzione è riservata anche al potenziale turistico del trasporto pubblico. In particolare, FCE sta sviluppando un servizio stagionale estivo che collegherà Catania a Piano Provenzana, sull’Etna Nord. Il percorso prevede il transito da Piedimonte Etneo e Linguaglossa, con un servizio bus potenziato durante i mesi estivi.
“È un’iniziativa che mira a ridurre il traffico privato anche per l’accesso ai percorsi naturalistici dell’Etna, offrendo un’alternativa comoda, sostenibile e sicura”, afferma Fiore. Un passo importante, non solo per i turisti, ma anche per le economie locali dei comuni coinvolti.
Il futuro della mobilità parte da oggi
Il quadro che emerge è chiaro: la mobilità sostenibile nel Catanese è un cantiere aperto. Affinché questa transizione si compia davvero, sarà fondamentale non perdere tempo, rispettare le scadenze imposte dai finanziamenti PNRR e dare continuità ai progetti non ancora completati.
Catania e il suo comprensorio hanno (potenzialmente) le carte in regola per diventare un modello di mobilità integrata e moderna.

