Da Oms ok al vaccino cinese Sinovac per l'uso di emergenza - QdS

Da Oms ok al vaccino cinese Sinovac per l’uso di emergenza

Da Oms ok al vaccino cinese Sinovac per l’uso di emergenza

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martedì 01 Giugno 2021

I risultati di efficacia mostrano che il vaccino previene la malattia sintomatica nel 51% degli immunizzati e Covid grave e l'ospedalizzazione nel 100% della popolazione studiata.

L’Oms ha approvato il
vaccino Sinovac-CoronaVac Covid per l’uso di emergenza,
garantendo a Paesi, finanziatori, agenzie di approvvigionamento e comunità che
il prodotto della farmaceutica cinese Sinovac “soddisfa gli standard
internazionali di sicurezza, efficacia e produzione”.

“Il mondo ha un disperato bisogno di
più vaccini contro Covid-19 per affrontare l’enorme disparità di accesso nel
pianeta – commenta Mariângela Simão, responsabile Oms per l’accesso ai prodotti
sanitari – Esortiamo i produttori a partecipare al programma Covax, condividere
il proprio know-how e i propri dati e contribuire a tenere sotto controllo la
pandemia”.

Nel caso del vaccino
Sinovac-CoronaVac, la valutazione dell’Oms ha incluso ispezioni in loco
dell’impianto di produzione. Si tratta di un vaccino inattivato, facile da
conservare e maneggiare e particolarmente adatto per i Paesi a basso reddito.

Anche il Gruppo
consultivo strategico di esperti sull’immunizzazione (Sage) dell’Oms ha
completato la revisione del vaccino. Sulla base delle evidenze disponibili,
dunque, l’Oms raccomanda l’uso del vaccino negli adulti di 18 anni o più, con
una somministrazione di due dosi da due a quattro settimane di distanza l’una
dall’altra. I risultati di efficacia mostrano che il vaccino previene la
malattia sintomatica nel 51% degli immunizzati e Covid grave e
l’ospedalizzazione nel 100% della popolazione studiata.

Pochi adulti ‘over 60’ sono stati arruolati negli studi clinici, quindi non è stato possibile stimare l’efficacia in questo gruppo di età. Ma l’Oms non raccomanda un limite di età per il vaccino perché i dati raccolti durante l’uso successivo in più Paesi e i dati di supporto sull’immunogenicità suggeriscono che il vaccino potrebbe avere un effetto protettivo nelle persone anziane. Per gli esperti, non c’è motivo di credere che il vaccino abbia un profilo di sicurezza diverso nelle popolazioni più anziane e più giovani. (Adnkronos)

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