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Da Spagna a Comm. Ue lettera 20 Stati per Pac autonoma e adeguata

Da Spagna a Comm. Ue lettera 20 Stati per Pac autonoma e adeguata

C’è anche l’Italia, richiesta per adeguati finanziamenti

Roma, 5 giu. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas, e i ministri di altri 19 Stati membri hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo una Politica Agricola Comune, basata su due pilastri (aiuti diretti e misure di sviluppo rurale), dotata di una dotazione finanziaria significativa e di una propria personalità giuridica e istituzionale, distinta dalle altre politiche comunitarie.

La lettera, firmata dai Ministri di Austria, Bulgaria, Croazia, Slovacchia, Slovenia, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Romania, è indirizzata al Commissario per il Bilancio, la Lotta Antifrode e la Pubblica Amministrazione, Piotr Serafin ed è stata inviata in copia al Commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Christophe Hansen.

Nella dichiarazione congiunta i ministri sottolineano l’importanza di mantenere una PAC “autonoma, indipendente e strategica”, in vista dei prossimi negoziati sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) previsti per luglio, oltre al ruolo della PAC nel garantire la sicurezza alimentare, un equo tenore di vita per la comunità agricola, il mantenimento della coesione sociale, la sussistenza delle aree rurali e il contributo alla sostenibilità ambientale dell’Unione Europea.

Per affrontare le sfide politiche, economiche e ambientali che l’UE si trova ad affrontare, come l’adattamento ai cambiamenti climatici, la volatilità dei mercati e il ricambio generazionale nel settore agricolo, “il prossimo quadro finanziario deve sostenere una PAC indipendente per soddisfare la necessaria competitività agricola sostenibile, le aspettative della società e gli obiettivi di coesione sociale”, sottolineano i ministri firmatari, che chiedono una Pac autonoma e indipendente con due pilastri. “Gli aiuti diretti – spiegano – sono essenziali per fornire il sostegno necessario al reddito di agricoltori e allevatori, soprattutto nell’attuale contesto geopolitico. Gli aiuti allo sviluppo rurale sono essenziali per mantenere la popolazione nelle aree rurali, promuovere gli investimenti nella modernizzazione e nell’innovazione delle aziende agricole e delle infrastrutture rurali e proteggere l’ambiente”.

Pertanto, “una PAC credibile” deve essere sostenuta da un bilancio adeguato.