Le nuove mascherine anti-droplet saranno ecologiche e biodegradabili. Saranno realizzate in plastica sostenibile ottenuta dagli scarti del latte grazie al progetto “SMascherATe”
Le nuove mascherine anti-droplet saranno ecologiche e biodegradabili. Saranno realizzate in plastica sostenibile ottenuta dagli scarti del latte grazie al progetto “SMascherATe” finanziato nell’ambito della call FISR 2020 “Prima fase” lanciata dal Ministero dell’Università e della Ricerca finalizzata ad affrontare le nuove esigenze e questioni sollevate dalla diffusione del virus Sars-Cov-2 e dell’infezione Covid-19.
Il progetto – che sarà sviluppato da tre unità di ricerca afferenti al Cnr-Ismn e alle Università di Catania e “Tor Vergata” di Roma, coordinate dalla prof.ssa Emanuela Gatto dell’ateneo laziale – affronterà il problema dell’impatto ambientale delle mascherine con un approccio sostenibile. Le “nuove” mascherine anti droplet, infatti, saranno realizzate in plastica sostenibile ottenuta dagli scarti del latte eliminando del tutto, così come avviene allo stato attuale, l’utilizzo dei materiali plastici provenienti da sorgenti non sostenibili e non rinnovabili.
«Il progetto “SMascherATe” prevede, inoltre, la realizzazione di filtri per maschere facciali a partire da scarti provenienti da prodotti a base di latte e suoi derivati, materiali che, oltre ad essere di origine naturale, risultano biodegradabili – spiega il prof. Nunzio Tuccitto, chimico-fisico del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania e coordinatore del team di ricercatori dell’ateneo catanese -. Pertanto SMascherATe mira a risolvere sia il problema della non sostenibilità della materia prima che quello della non biodegradabilità delle attuali mascherine antidroplet».
La “squadra” di ricercatori dell’AntiCovid_Lab dell’Università di Catania è costituita da chimici e fisici esperti di materiali (i docenti Nunzio Tuccitto e Giovanni Marletta del Dipartimento di Scienze Chimiche, Giacomo Cuttone e Antonio Terrasi del Dipartimento di Fisica ed Astronomia), microbiologi con specifica esperienza di carattere epidemiologico (la prof.ssa Stefania Stefani del Dipartimento Scienze Biomediche e Biotecnologiche) e ingegneri esperti di misure elettriche e sensori (i docenti Salvatore Baglio e Carlo Trigona del Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica ed Informatica).