“Questo è stato un anno molto positivo, quindi le mid e small cap hanno fatto bene e le larg cap hanno fatto ancora meglio, in un anno che si chiude quasi con una crescita del 30% – ha spiegato – Noi ci auguriamo che l’anno prossimo continui positivo ed è probabile che ci sia una certa rotation tra i titoli più value che ci sono nel FTSE MIB e i titoli più growth come quelli rappresentati negli indici mid small, considerando lo scenario dei tassi e anche una valutazione relativa che oggi offre degli spunti molto interessanti”.
Il Fondo Nazionale Strategico Indiretto (FNSI) è “un’iniziativa che abbiamo molto apprezzato e che certifica una sensibilità verso le realtà imprenditoriali più innovative come quelle delle mid e small cap – ha sostenuto Randone – In questo senso il vero effetto, secondo noi, potrebbe essere un effetto di volàno, ossia di per sé questi dieci fondi – che ci attendiamo dovrebbero partire entro il primo semestre del 2026 – avranno una massa raccolta che potrebbe arrivare fino a 1 miliardo di euro con il 70% in mid e small cap, quindi di per sé già un effetto significativo, ma ancora di più se questo effetto riuscirà a trainare un ritorno di interesse dei fondi PIR e dei fondi stranieri”.
“Pensiamo che che l’iniziativa possa avere successo è ovvio che la raccolta è ancora da fare. CDP c’è, ma bisogna che anche le casse previdenziali e gli altri soggetti coinvolti facciano la loro parte“, ha concluso.
(Foto: Giovanni Ricciardi)
