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Contratto bancari, trattative serrate in vista rinnovo: le posizioni delle banche

Teleborsa  |
14/06/2023 07:49

(Teleborsa) - Si intensificano le trattative per il rinnovo del contratto dei bancari, dato che il precedente scadrà il prossimo mese di luglio. Un tema che ha dominato il congresso della FABI, il maggior sindacato dei bancari, dove sono intervenuti anche i manager delle maggiori banche italiane.

Le richieste dei sindacati vertono su un aumento retributivo di almeno 435 euro al mese, per tener conto dell'aumento del costo della vita, e su una maggiore flessibilità, da garantire attraverso un aumento dello smart working da 10 giorni al mese a 30 giorni o 120 l'anno.

Richieste su cui il leader della FABI, Lando Maria Sileoni non è disposto a cedere e si gioca il posto di lavoro. "Lo sappiamo che parte delle banche presenti in ABI si preparano a dire che 435 euro sono troppi, ma io lo dico fin d'ora, su questo farò le barricate, mi dimetto", ha avvertito il sindacalista. ma qual è la posizione delle maggiori banche italiane?.

Intesa Sanpaolo ha già avviato una contrattazione "separata" rispetto all'ABI, riconoscendo aumenti salariali, smart working ed avanzando perfino la proposta della settimana corta di 4 giorni, su cui i sindacati hanno preso tempo. "Con un utile netto di 7 miliardi di euro, non ho coraggio a guardare in faccia le persone e dire che mi metto a negoziare sugli aumenti", ha ribadito l'Ad di Intesa Carlo Messina al congresso della FABI, parlando anche della possibilità d compartecipazione agli utili.

Anche Unicredit non chiude alla possibilità di un aumento contrattuale, ma chiede di arrivarci con più gradualità, in considerazione delle incertezze di mercato e del contesto, e di deciderlo nell'ambito dell'apposito organo ABI (Casl) di cui fa parte. L'Ad della banca Andrea Orcel ha ricordato "assumiamo, non chiudiamo sportelli, investiamo in training" e soprattutto che l'Istituto "ha aumentato bonus e premi produttività più di tutti altri". Il contratto - ha sottolineato - va considerato nella sua globalità poiché Unicredit si impegna "a tutto tondo" anche sul fronte del welfare e della formazione.

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