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Davos, l’appello di oltre 250 esponenti dell’élite economica globale: “Tassateci di più”

Davos, l'appello di oltre 250 esponenti dell'élite economica globale:
(Teleborsa) – “Siamo sorpresi che non abbiate risposto a una semplice domanda che ci poniamo da tre anni: quando tasserete le ricchezze estreme? Se i rappresentanti eletti delle principali economie mondiali non adottano misure per affrontare il drammatico aumento della disuguaglianza economica, le conseguenze continueranno ad essere catastrofiche per la società. La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società. Ciò non modificherà radicalmente il nostro tenore di vita, né priverà i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune”. Questo l’appello che oltre 250 tra milionari e miliardari hanno rivolto in una lettera – una petizione pubblicata sul sito “Proud to pay more” (“orgogliosi di pagare di più), coordinata da Patriotic Millionaires, Patriotic Millionaires UK, Taxmenow, Millionaires For Humanity e Oxfam –, ai leader politici che partecipano al World Economic Forum di Davos.

“La nostra spinta verso tasse più giuste – si legge nella lettera – non è radicale. Si tratta piuttosto di una richiesta di ritorno alla normalità basata su una valutazione ponderata delle attuali condizioni economiche. Siamo le persone che investono in startup, modellano i mercati azionari, fanno crescere le imprese e promuovono una crescita economica sostenibile. Siamo anche le persone che beneficiano maggiormente dello status quo. Ma la disuguaglianza ha raggiunto un punto critico e il suo costo per la nostra stabilità economica, sociale ed ecologica è grave e cresce ogni giorno. In breve, abbiamo bisogno di agire adesso. La soluzione a questo non può essere trovata in donazioni una tantum o nella filantropia; l’azione individuale non può correggere l’attuale colossale squilibrio. Abbiamo bisogno che i nostri governi e i nostri leader guidino. E così ci rivolgiamo nuovamente a voi con la richiesta urgente di agire – unilateralmente a livello nazionale e insieme sulla scena internazionale. Ogni momento di ritardo rafforza il pericoloso status quo economico, minaccia le nostre norme democratiche e scarica la responsabilità sui nostri figli e nipoti. Non solo vogliamo essere tassati di più, ma crediamo che dobbiamo essere tassati di più. Saremmo orgogliosi di vivere in paesi in cui ciò è previsto, e orgogliosi di leader eletti che costruiscono futuri migliori. Il valore di sistemi fiscali più equi dovrebbe essere evidente. Sappiamo tutti che l’economia ‘a cascata’ non si è tradotta in realtà. Invece ci ha dato salari stagnanti, infrastrutture fatiscenti, servizi pubblici inadeguati e ha destabilizzato l’istituzione stessa della democrazia. Ha creato un sistema economico vergognoso, incapace di garantire un futuro più luminoso e sostenibile. Queste sfide non potranno che peggiorare se non si riesce ad affrontare l’estrema disuguaglianza di ricchezza. La vera misura di una società – conclude l’appello – può essere trovata non solo nel modo in cui tratta i suoi membri più vulnerabili, ma in ciò che chiede ai suoi membri più ricchi. Il nostro futuro è caratterizzato dall’orgoglio fiscale o dalla vergogna economica. Questa è la scelta. Vi chiediamo di compiere questo passo necessario e inevitabile prima che sia troppo tardi. Rendete orgogliosi i vostri paesi. Tassate la ricchezza estrema”.

A firmare l’appello sono alcuni grandi nomi dell’élite economica globale, tra manager di successo ed ereditieri. Figurano, tra loro, Abigail Disney, Claire Trottier, Valerie Rockefeller, appartenente alla dinastia americana. Nella lista anche Marlene Engelhorn, Guy Singh-Watson, Stephanie Bremer ed esponenti del mondo dello spettacolo come Brian Eno e Brian Cox. I firmatari provengono da 17 paesi, anche se in realtà la grandissima maggioranza sono statunitensi o britannici. Tra gli italiani si segnalano Martino Cortese, Guglielmo e Giorgiana Notarbartolo di Villarosa, figli di Veronica Marzotto, che furono anche gli unici ad aver firmato l’appello al G20 “Tax extreme wealth”. Non risultano tuttavia aver firmato alcune delle personalità più ricche del mondo: Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett. Anche se quest’ultimo si è fatto più volte latore della proposta di una più equa tassazione nei confronti dei super-ricchi.

A corredo della lettera sono allgati il rapporto Orgogliosi di pagare di più, e i risultati del sondaggio condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires con cui sono stati interpellate oltre 2.300 persone titolari di patrimoni investibili (escluse le abitazioni) superiori a un milione di dollari. Dai risultati emerge che il 74% è favorevole a un aumento delle imposte sulla ricchezza per affrontare la crisi del caro-vita e migliorare i servizi pubblici; il 75% è favorevole all’introduzione di un’imposta patrimoniale del 2% sui miliardari, come proposto dall’Osservatorio fiscale europeo nell’ottobre 2023; il 58% è favorevole all’introduzione di un’imposta patrimoniale del 2% per le persone con più di 10 milioni di dollari. Inoltre per il 72% ritiene la ricchezza estrema contribuisce ad acquistare influenza politica e per il 54% la ricchezza estrema è una minaccia per la democrazia. Il sondaggio ha anche rilevato che il 70% pensa che l’economia sarebbe più forte se aumentassimo le tasse sulle ricchezze estreme per investire nei servizi pubblici e nelle infrastrutture sociali nazionali; il 66% delle persone con un milione di dollari o più sarebbe favorevole a un aumento delle imposte a proprio carico se queste venissero utilizzate per servizi pubblici e infrastrutture sociali nazionali; il 57% ritiene che la ricchezza estrema impedisca ad altri di migliorare il proprio tenore di vita e ostacoli la mobilità sociale; il 53% ritiene che la ricchezza estrema sia responsabile del peggioramento del cambiamento climatico.

“Essendo i membri più ricchi della società – spiegano i firmatari – saremmo: orgogliosi di pagare di più per affrontare la disuguaglianza estrema; orgogliosi di pagare di più per contribuire a ridurre il costo della vita dei lavoratori; orgoglioso di pagare di più per educare meglio la prossima generazione; orgogliosi di pagare di più per sistemi sanitari resilienti; orgogliosi di pagare di più per infrastrutture migliori; orgogliosi di pagare di più per una transizione verde; Orgogliosi di pagare più tasse sulla nostra estrema ricchezza.