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Dal Liceo del Made in Italy all’ex-Ilva: cosa ha detto il Ministro Urso

Dal Liceo del Made in Italy all'ex-Ilva: cosa ha detto il Ministro Urso
(Teleborsa) – “Tra poche ore partiranno le iscrizioni per il liceo del Made in Italy, che già nell’autunno di quest’anno vedrà i primi corsi scolastici”. Lo ha annunciato il Ministro Adolfo Urso a margine degli Stati generali Consulenti dle Lavoro organizzato dal CNOCL.

Il titolare del Mimit ha annunciato che ci sarà anche una giornata nazionale del Made in Italy, che da quest’anno sarà celebrata nel giorno di Leonardo, ogni 15 aprile, in modo tale che “i riflettori che già illuminano l’Italia nell’anno in cui presiediamo il G7, possano illuminare al meglio l’impresa italiana, il lavoro italiano, l’eccellenza e la qualità del Made in Italy”.

Parlando della questione che coinvolge l’ex-Ilva e più in generale della siderurgia italiana, Urso ha affermato “che vi sia ovviamente molta attenzione nei confronti dell’Italia, del suo sistema siderurgico, delle sue tradizioni, della sua cultura, del suo lavoro lo dimostrano anche gli incontri che abbiamo avuto per il sito di Piombino, che è l’altro polo importante siderurgico italiano in cui speriamo che a breve si possano conciliare due potenziali investimenti: quelli dell’azienda che già da anni possiede il sito ed è sempre intenzionata a realizzare investimenti importanti nella transizione green e quelli di un altro gruppo multinazionale che ha intenzione di realizzare nello stesso sito, condividendo la stessa area, impianti siderurgici green con modalità che oggi sono competitive a livello europeo”.


Io ho voluto riferire oggi in Parlamento per coinvolgere tutti in questa assunzione di responsabilità del sistema Paese, nei confronti di quello che è un orgoglio italiano, l’Ilva di Taranto, il più grande polo siderurgico d’Europa, che può essere – e noi vogliamo che sia – anche il più grande polo siderurgico green nel nostro continente europeo. Vogliamo disegnare un piano siderurgico che abbia in Italia quattro poli – il polo di Taranto, il polo di Piombino, il polo di Terni e il polo delle grandi acciaierie green del Nord Italia – per rifare una siderurgia italiana leader e competitiva in Europa, base fondamentale dell’industria manifatturiera, della cantieristica, della nautica, dell’automotive, dell’elettrodomestico, delle ferrovie, del sistema delle infrastrutture, delle costruzioni, della meccanica italiana. Tutto ciò non sarebbe esistito se non ci fosse stata la siderurgia italiana e tutto ciò può esistere ed essere più competitivo del mondo se ci sarà la siderurgia italiana”-

“Per questo il governo ha assicurato, in maniera coesa e determinata, il massimo impegno per dare una svolta all’azienda che gestisce il più significativo polo siderurgico, quello dell’ex Ilva di Taranto, della Liguria e degli altri siti nel Nord Italia, una svolta netta per il rilancio dell’industria siderurgica e per la sua riconversione ambientale. Il governo c’è, è determinato ed ha fatto appello al Parlamento perché il sistema Paese si è unito in questo momento di massima responsabilità”.

Noi abbiamo detto che faremo la nostra parte, l’attuale partner privato ha detto che non è intenzionato a metterci risorse, ovviamente abbiamo dato mandato a studi legali di sciogliere questo nodo“.