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Ansaldo Nucleare guida l'ampliamento della centrale di Cernavoda e rafforza la transizione energetica globale

Teleborsa  |
15/11/2024 14:13

(Teleborsa) - Ansaldo Nucleare, in joint venture con Candu Energy Inc. (parte di AtkinsRéalis), Fluor Corporation e Sargent & Lundy, si è aggiudicata un contratto cruciale per la prima fase dell'ampliamento della centrale nucleare di Cernavoda, in Romania. Il contratto, commissionato da EnergoNuclear S.A., segna l'inizio dei lavori per la costruzione delle unità 3 e 4 del sito. L'accordo, ufficializzato durante la COP 29 delle Nazioni Unite a Baku, rappresenta un passo significativo per rafforzare la sicurezza energetica della Romania, promuovendo allo stesso tempo la transizione verso un'energia più pulita.

Il progetto prevede che la joint venture fornisca una serie di dati tecnici fondamentali per una decisione finale sugli investimenti, tra cui piani di ingegneria e costruzione, stime di costo aggiornate e relazioni preliminari sulla sicurezza nucleare. Al termine di questa fase, EnergoNuclear potrà autorizzare il proseguimento definitivo del lavoro, portando alla costruzione delle nuove unità. Le unità 3 e 4 saranno dotate di tecnologia CANDU, che già caratterizza le prime due unità operative dal 1996 e 2007 e che contribuiscono a circa il 20% del fabbisogno elettrico del Paese. Con l'aggiunta delle nuove unità, la potenza complessiva della centrale raddoppierà, consolidando la Romania come leader nella produzione di energia nucleare in Europa.

Il reattore dell'unità 2 di Cernavoda, in particolare, detiene il record mondiale per il più alto fattore di capacità tra tutti i reattori nucleari operativi a livello globale, testimoniando la qualità e l'affidabilità della tecnologia utilizzata. La Romania sta inoltre preparando l'estensione della vita utile del primo reattore della centrale, un progetto in cui Ansaldo Nucleare gioca un ruolo centrale.

Questo progetto rafforza anche i legami economici tra Italia e Romania. A inizio anno, SACE, il gruppo finanziario assicurativo italiano, ha firmato un protocollo d'intesa con SN Nuclearelectrica S.A. e Ansaldo Nucleare, garantendo un finanziamento fino a 2 miliardi di euro per supportare il programma nucleare rumeno.

"Questo progetto rappresenta un'importante pietra miliare che avvicina l'Italia a importanti partner internazionali. A fronte della crescente domanda di elettricità, l'energia nucleare svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza energetica e nella transizione verso un'energia più pulita", ha affermato Daniela Gentile, CEO di Ansaldo Nucleare. "Questo accordo non solo sottolinea l'importanza della collaborazione internazionale e l'impegno dell'Europa nei confronti dell'energia nucleare, ma riflette anche la fiducia nei 60 anni di esperienza di Ansaldo Nucleare".

"Oggi è stato raggiunto un traguardo importante nell'avanzamento e nel completamento del progetto strategico Cernavoda NPP Units 3 e 4 della Romania. Il contratto EPCM rappresenta il fondamento stesso del progetto. Siamo onorati di lavorare a questo contratto e progetto con partner altamente professionali e riconosciuti a livello internazionale come Candu Energy, un'azienda di AtkinsRéalis, Fluor Corporation, Ansaldo Nucleare, Sargent & Lundy; poiché il successo di un progetto deriva sia dalla competenza che dalla solida tecnologia. Le unità 3 e 4 di tecnologia CANDU forniranno alla Romania sicurezza energetica ed energia pulita in modo sicuro e sostenibile. Quando le unità 3 e 4 saranno collegate alla rete, il 66% dell'energia pulita della Romania sarà fornita dall'energia nucleare, dimostrando, ancora una volta, il ruolo critico dell'energia nucleare nella piena decarbonizzazione. Esprimo il mio profondo apprezzamento alla squadra EnergoNuclear, al team SNN e ai nostri partner per la loro professionalità e per gli sforzi congiunti nel costruire insieme un progetto solido", ha affermato Cosmin Ghita, Amministratore delegato di Nuclearelectrica.

Sempre durante la COP 29, Ansaldo Energia ha rafforzato la sua partnership con Azerenerji JSC, il maggiore produttore di energia elettrica dell'Azerbaigian. Le due società hanno firmato un Memorandum of Understanding (MOU) per avviare nuovi progetti focalizzati su idrogeno verde, cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) e piccoli reattori nucleari modulari (SMR). Tra le iniziative previste, spicca la realizzazione di un impianto pilota per la produzione di idrogeno, basato su elettrolizzatori sviluppati dalla controllata Ansaldo Green Tech, con un potenziale ampliamento per una centrale elettrica alimentata a idrogeno.

La partnership si inserisce in un contesto di crescente cooperazione tra Italia e Azerbaigian. Già nel 2023, Azerenerji aveva commissionato ad Ansaldo Energia la fornitura di turbine a gas avanzate per la modernizzazione della centrale di Mingachevir, garantendo energia a 1,2 milioni di famiglie e una riduzione di oltre 2 milioni di tonnellate di CO2 l'anno.

"COP 29 è il contesto ideale per consolidare la nostra fruttuosa cooperazione con Azerenerji, partner strategico e promotore di una visione concreta ed efficace nella decarbonizzazione della generazione di energia. Condividiamo con Azerenerji e con la Repubblica dell'Azerbaijan l'attenzione all'importanza della sostenibilità ambientale, sociale ed economica verso l'obiettivo Net-zero. – ha affermato Fabrizio Fabbri, CEO di Ansaldo Energia - Facendo leva sull'efficienza, la flessibilità operativa e la predisposizione della nostra flotta di turbine a bruciare idrogeno, siamo orgogliosi di contribuire alla sicurezza energetica e alla transizione della Repubblica dell'Azerbaijan condividendo anche la nostra competenza nel campo della produzione di idrogeno".

A margine della cerimonia di firma del MOU, Ansaldo Energia ha anche formalizzato l'acquisizione di una significativa quantità di crediti di carbonio generati da due impianti idroelettrici di proprietà di Azerenerji OJSC (SOCAR-1 e SOCAR-2) nella regione di Kalbajar della Repubblica dell'Azerbaijan. Con questo impegno, Ansaldo Energia dimostra il suo supporto alla visione del Paese di transizione energetica, poiché l'elettricità generata da fonti rinnovabili, se superiore alla domanda della rete, verrà immagazzinata sotto forma di idrogeno e utilizzata successivamente come combustibile nelle turbine a gas quando la domanda elettrica lo renderà necessario.


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