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“Cavallo Amico”, al via il progetto di Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale e Roma Polo Club

(Teleborsa) – Studiare l’impatto dell’interazione con i cavalli nei pazienti anziani cardiochirurgici affetti da depressione post-operatoria. Questo l’obiettivo del progetto “Cavallo Amico”, frutto della collaborazione tra il Roma Polo Club e la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. La fase di sperimentazione del progetto, realizzato presso le strutture del Circolo del Polo, vedrà la partecipazione di 10 pazienti di età superiore ai 70 anni che, una volta a settimana per due mesi, coadiuvati da personale esperto, svolgeranno una serie di attività finalizzate all’accudimento del cavallo. Alla conferenza di presentazione del progetto, svoltasi oggi presso il Roma Polo Club, sono intervenuti, tra gli altri, il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, attivamente coinvolto in iniziative filantropiche, già Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, e il presidente del Roma Polo Club e capitano della nazionale italiana di Polo, Stefano Giansanti.



“Quando creai il Terzo Pilastro – ha sottolineato Emanuele – volli rappresentare una caratteristica anomala nel nostro Paese in cui la grande impresa impresa non c’è più, la solidarietà sociale e governativa latita, e soltanto coloro i quali hanno nel cuore quei sentimenti di cui faccio riferimento possono diventare il vero pilastro della società aiutando soprattutto in quei campi in cui lo Stato latita: la salute, la ricerca scientifica nei campi della salute meno noti, l’aiuto ai meno fortunati, l’aiuto ai giovani e la cultura che è il motore trainante. Il progetto ‘Cavallo Amico’ – ha spiegato – nasce da una sintonia immediata tra me e il presidente del Polo Club con il quale abbiamo dialogato un giorno sulla opportunità che questa mia idea salvifica della ippoterapia diventasse una componente del club. Aevamo iniziato con una esperimento che ha avuto un grande successo quando abbiamo fatto artraversare l’Italia dal cavallo Persano che da Carditello (Napoli) ha raggiunto Trento per dimostrare come anche le patologie di carattere nervoso potevano avere una soluzione. Ho, poi, insistito perché altre tematiche come quelle che affliggono le persone di età avanzata, legate anche alla cardiopatia, potessero trovare una risposta. E in Giansanti ho trovato un’immediata risposta positiva. Sono felice di questa sua disponibilità e conto di continuare di assistere questo progetto anche negli anni che verranno perché i risultati, per quanto io ne ho conoscenza, sono assolutamente eccezionali”.

“Questo progetto a cui tengo particolarmente, denominato ‘Cavallo Amico’, – ha affermato la Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Alessandra Taccone – nasce dalla comunanza di vedute tra Stefano Giansanti, Presidente del Roma Polo Club e Capitano della Nazionale Italiana di Polo e il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, da sempre impegnato nei campi della sanità, della ricerca scientifica, del volontariato, dell’istruzione e della cultura, alla guida per molti lustri della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che mi onoro, oggi, di presiedere. L’essenza del progetto nasce dal valore intrinseco che risiede nella disciplina del polo, uno sport di squadra che esalta da un lato il valore della solidarietà tra compagni di gioco, e dall’altro il rapporto unico e privilegiato che si instaura tra cavaliere e cavallo. L’intento, attraverso questa iniziativa sostenuta convintamente dalla Fondazione Terzo Pilastro, è quello di trasferire i benefici connessi a questa disciplina a categorie di persone che, in momenti delicati della loro vita, si trovano in condizioni di difficoltà emotiva e psicologica, privi di stimoli. Il progetto-pilota riguarderà, in particolare, i pazienti cardiochirurgici anziani depressi: per questa tipologia di persone, il rapporto con gli animali, ed in particolar modo con il cavallo, rappresenta un mezzo efficace per ristabilire il benessere psico-fisico mediante l’instaurazione di un rapporto affettivo. I pazienti, una volta alla settimana per due mesi, coadiuvati da personale esperto, svolgeranno una serie di attività finalizzate all’accudimento del cavallo e prenderanno inoltre confidenza, attraverso la simulazione, con la pratica del polo, per essere successivamente sottoposti a valutazione clinica e a test specifici in modo da focalizzare i benefici del trattamento. Il progetto verrà svolto presso il Polo Club, all’aperto ma anche negli spazi interni, soprattutto durante i mesi invernali o in presenza di condizioni metereologiche avverse: a tal proposito, è prevista altresì, con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, la sistemazione del maneggio coperto presente all’interno del compendio del Polo Club Roma. Si tratta, in conclusione, di un progetto di grande rilevanza socio-sanitaria, che auspichiamo possa diventare strutturale nel tempo e si propone di essere replicato, su basi scientifiche, in maniera più ampia, realizzando corsi gratuiti, svolti da istruttori federali che verranno coadiuvati costantemente da un’equipe medica, in modo da affiancare lo svolgimento delle attività ad una vera e propria ricerca scientifica”.

La depressione post-operatoria è un disturbo particolarmente frequente nei pazienti anziani sottoposti a interventi chirurgici maggiori. La causa non è nota ma sembra che possa essere sovrapponibile a quella del disturbo post-traumatico in cui l’evento stressante modifica alcuni equilibri fisiologici dando luogo a tristezza e paure immotivate che si manifestano soprattutto quando il “pericolo” è passato. È stato ormai ampiamente dimostrato che il rapporto con gli animali, e in particolar modo con il cavallo, rappresenta un mezzo efficace per ristabilire il benessere psico-fisico dei pazienti mediante il rapporto affettivo. Il legame con il cavallo si configura, infatti, come un potente mezzo di ristabilimento della capacità relazionale ed emozionale, liberando da giudizi tipici delle interazioni umane. Questa connessione unica, non solo favorisce un miglioramento nella percezione corporea, ma contribuisce anche all’incremento della fiducia nelle proprie abilità e dell’autostima. Un’esperienza finalizzata anche a promuovere un maggiore coinvolgimento sociale.

Il reclutamento dei pazienti sarà effettuato dal medico specialista fisiatra e da un fisioterapista mediante valutazione clinica e somministrazione di appositi scale test funzionali. Tra i professionisti coinvolti nel progetto figurano Alessia Rabini, medico chirurgo specialista in Medicina Riabilitativa, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, responsabile della UOS di fisiatria cardiovascolare del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari della Fondazione Agostino Gemelli di Roma; Cristina Di Gregorio, fisioterapista, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, coordinatore tecnico della fisioterapia del del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari della Fondazione Agostino Gemelli di Roma; Bruno Morabito, fisioterapista specialista in Scienze riabilitative, dottore di ricerca clinica e molecolare presso Fondazione Agostino Gemelli; Paolo Grillini, istruttore federale Fise, campione di Polo, esperto in ippoterapia.