(Teleborsa) – Con 56 voti a favore, 23 contrari e 5 astensioni arriva l’ok della Ambiente dell’Europarlamento alla proposta di Regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio, presentata dalla Commissione europea in sostituzione della Direttiva in vigore dal 1994, e già modificata nel 2018. Adesso il testo dovrà essere esaminato dalla plenaria a novembre. L’obiettivo è di chiudere la partita entro marzo, prima delle elezioni europee di giugno.
La proposta di regolamento in esame, avanzata a novembre 2022 dalla Commissione europea, è, infatti, volta ad aggiornare il quadro normativo dell’UE in materia di imballaggi e di rifiuti di imballaggio, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite del 5% entro il 2030 e del 15% entro il 2040 rispetto ai livelli del 2018. Con una maggiore attenzione al mondo della plastica, dove la riduzione dei rifiuti da imballaggio dovrà essere del 10% entro il 2030, del 15% entro il 2035 e del 20% entro il 2040. Un provvedimento necessario se si pensa che, per la Commissione Europea, “in media, ogni europeo produce quasi 180 kg di rifiuti di imballaggio all’anno e che, negli ultimi 10 anni, questi rifiuti sono aumentati di oltre il 20%“. Quindi, in mancanza di un’azione di limitazione dei consumi, entro il 2030 l’Ue potrebbe registrare un ulteriore incremento del 19%, che arriverebbe al 46% nel caso di quelli in plastica. Percentuali che la pandemia di COVID-19 sembrerebbe aver contribuito ad aumentare, avendo determinato un incremento delle vendite via internet e dell’asporto da supermercati e ristoranti. Il nuovo regolamento è vincolante per tutti gli Stati membri, cioè vale per tutti senza possibilità di modifiche da parte dei singoli Paesi.
Ma, come sottolineato nella nota della Commissione Envi, se da un lato ci sono degli obiettivi da raggiungere, non va dimenticato ciò che gira intorno all’industria dell’imballaggio, che mostra un fatturato di 355 miliardi di euro in Europa. Come spiegato dalla prima firmataria della proposta nonché relatrice per il Parlamento Ue, Frédérique Ries, “abbiamo lavorato affinché le ambizioni ambientali incontrassero la realtà industriale, con una relazione incentrata sull’innovazione e prevedendo una deroga per le imprese con meno di dieci dipendenti”.
Quali sono le novità introdotte nel regolamento? Nel dettaglio, tra i 2473 emendamenti proposti, si parla di divieto di vendita per le borse di plastica ultraleggere (sotto i 15 micron), salvo eccezioni regolamentate, percentuali minime di riciclato per la plastica dei packaging, la messa al bando delle sostanze chimiche utilizzate soprattutto negli imballaggi alimentari in carta e cartone per impermeabilizzazione, il 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (come plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) venga raccolto separatamente entro il 2029. Obblighi che devono essere rispettati anche dai fornitori di servizi online.
Regolamento Imballaggi: arriva il si della Commissione per l’Ambiente
