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Decreto Caivano, Meloni: lo Stato mette la faccia in materie complesse e difficili da risolvere

Teleborsa  |
07/09/2023 17:37

(Teleborsa) - "Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie in cui in passato lo Stato ha preferito di occuparsi di altro, ha dato il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perché pericoloso. Io penso che quello di oggi è un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa in cui sono strati illustrati i provvedimenti adottati dal Consiglio dei Ministri.

Meloni ha sottolineato che il lavoro per riqualificare Caivano "durerà qualche anno con una presenza cadenzata del governo. Ho detto ai ministri che ognuno di loro deve andare per portare i propri 'mattoni'. Inviamo un commissario che possa parlare con tutti gli attori ed insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo". "La seconda leva che abbiamo utilizzato è una stretta sulla criminalità minorile, tutti i fatti di cui parliamo vedono protagonisti dei minori – ha proseguito –. Le norme che abbiamo approvato sono frutto di una interlocuzione avviata con la visita a Caivano".




Il decreto legge Caivano, ha spiegato aprendo la conferenza stampa il sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, "prende spunto dalla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri ministri una settimana fa in quel luogo dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l'Italia ed intende individuare un modello d'intervento che varrà nell'immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese". "È un modulo che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile – ha sottolineato –, ma anche l'offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri".

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato che è "stata prevista la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola". " Ci sarà il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di presupposti gravissimi", ha poi spiegato il Guardasigilli, aggiungendo che accadrà se questi giovani adulti turbano l'ordine degli istituti, impediscono l'attività di altri detenuti, usano violenze e minacce e si avvalgono dello stato di soggezione che hanno indotto in altri detenuti. Il trasferimento non sarà automatico "ma soggetto all' autorizzazione del magistrato di sorveglianza". "Non si è minimamente intervenuti sulla imputabilità del minore" ha precisato Nordio riferendosi alle ipotesi di un abbassamento a 12 anni, "tutto questo sarebbe stato contrario all'utilità e non è stato fatto".

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha invece spiegato che "l'istituto dell'ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni". Il ministro ha poi affermato che nel decreto legge Caivano si introduce anche "un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l'arresto in flagranza del minore".

La ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, ha infine portato su un altro punto ampiamente discusso nei giorni scorsi, quello del porno on line. "Produce danni alla salute perché crea dipendenza e l'età di primo accesso a questi siti è ormai di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa della famiglia, implementando il parental control. Ci sono app che però non sono usate. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un'icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla".

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