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Eurozona, settore manifatturiero scende a minimo da 38 mesi

Teleborsa  |
24/07/2023 08:46

(Teleborsa) - Dalla lettura degli ultimi dati raccolti dall'indagine HCOB PMI Flash prodotta da S&P Global, la produzione economica dell'eurozona di luglio è diminuita al tasso più veloce in otto mesi, segnalando un debole inizio del terzo trimestre. Il peggioramento degli indicatori che anticipano le tendenze future quali l'indice delle previsioni dell'attività futura e quello dei nuovi ordini ricevuti mostra per i prossimi mesi un possibile inasprimento della contrazione spingendo quindi le aziende a rinunciare ai loro piani di assunzione del personale.

La pressione sui prezzi ha intanto segnato un calo, con i prezzi medi di vendita che hanno indicato il rialzo più lento in quasi due anni e mezzo. I prezzi di vendita delle aziende manifatturiere, a causa del crollo della domanda, sono calati ad un tasso mai osservato dal picco della crisi finanziaria del 2009, mentre l'inflazione dei prezzi di vendita delle aziende del terziario è diminuita al livello minimo in 21 mesi.
A luglio, l'Indice HCOB PMI Flash della Produzione Composita dell'eurozona destagionalizzato, calcolato sulla base dell'85% circa delle consuete risposte dell'indagine, è sceso a 48,9 da 49,8 di giugno, registrando il valore più basso dallo scorso novembre. Dopo 5 mesi di crescita mensile consecutiva, l'ultimo valore ha segnalato la seconda contrazione mensile consecutiva della produzione. Il tasso di contrazione ha guadagnato terreno dopo il marginale declino registrato a fine del secondo trimestre.

Analizzando i valori di crescita dei paesi dell'eurozona, la Francia ha riportato una contrazione dell'attività particolarmente elevata, in calo per secondo mese consecutivo e al tasso maggiore da novembre 2020. Escludendo il periodo pandemico, il declino è stato il maggiore da maggio 2013. I tassi di contrazione sono accelerati sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, anche se quest'ultimo ha sofferto un declino maggiore. Anche la Germania è scesa in contrazione, con la produzione in diminuzione per la prima volta da gennaio e al tasso più alto dallo scorso novembre. Il forte calo della produzione manifatturiera della Germania, peggiorato ad un tasso mai osservato dal 2009, esclusi i mesi delle restrizioni pandemiche, si è unito al vigoroso rallentamento della crescita dell'attività terziaria. Tale frenata nei servizi a sua volta è stata causata dal forte crollo dei nuovi ordini. Nel frattempo, il resto della regione ha complessivamente riportato per il secondo mese consecutivo solo una crescita molto lieve. Si tratta della prestazione più debole da inizio anno e riflette una contrazione sempre più severa del settore manifatturiero e un indebolimento della crescita della domanda di servizi.

Commentando i dati PMI flash, Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: "Il manifatturiero ha continuato ad essere il tallone d'Achille dell'eurozona. A luglio, i manifatturieri hanno di nuovo ridotto i loro livelli di produzione ad un tasso accelerato, mentre l'attività terziaria ha continuato ad espandersi, anche se ad un tasso molto più debole rispetto all'inizio dell'anno. Con il settore terziario che continua a perdere vigore, l'economia dell'eurozona dei prossimi mesi potrebbe sempre più addentrarsi in territorio di contrazione. A queste cupe prospettive si aggiunge il fatto che, per la prima volta da fine 2022 ed inizio 2023, gli indici compositi PMI relativi ai nuovi ordini e quelli sul lavoro inevaso sono scesi in territorio di contrazione. Questo andamento è particolarmente evidente nel settore manifatturiero: ciò insinua l'idea di un rallentamento che molto probabilmente continuerà man mano che si procede nella seconda metà dell'anno. L'HCOB PMI ha tradito le aspettative di Bloomberg che prevedevano un lieve rallentamento del calo manifatturiero e un quadro più resiliente per il terziario. Gli ultimi dati PMI non piaceranno ai responsabili della BCE visto che i prezzi del settore privato guidati esclusivamente dal rilevante settore terziario, continuano a mostrare insidie. Il presidente della BCE Christine Lagarde - conclude Cyrus de la Rubia - continuerà sicuramente a rimanere della propria idea di rialzare i tassi di interesse di 25 punti base nella prossima riunione sulla politica monetaria di fine luglio".



(Foto: © iloveotto/123RF)

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