(Teleborsa) – Il 2024 sarà un periodo di “permacrisi”? Oppure sarà un momento di risoluzione, resilienza e ripresa? Da oggi, lunedì 15 gennaio e fino al 19 si alza il sipario sul World Economic Forum, l’appuntamento annuale che riunisce in Svizzera il gotha del mondo economico e finanziario mondiale.
Dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al presidente francese Emmanuel Macron ma anche Volodymyr Zelenskyy e il premier cinese Li Qiang fino al segretario di Stato Usa Anthony Blinken: sono solo alcuni degli oltre 60 leader, capi di Stato e di governo che si sono dati appuntamento a Davos. Per l’Italia anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, atteso domani sera. Sullo sfondo uno scenario geopolitico che presenta più di una criticità, su tutte la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente che continuano a gettare incertezza anche sullo scenario economico.
Strategie industriali, cambiamenti climatici, sicurezza globale e la transizione energetica al centro delle sessioni di lavoro, così come la tecnologia e futuro del lavoro. In cima, anche l’intelligenza artificiale, la principale sfida del futuro.
“In un momento in cui le sfide globali richiedono soluzioni urgenti, è necessaria una collaborazione innovativa tra pubblico e privato per trasformare le idee in azioni”, ha affermato Børge Brende, Presidente del World Economic Forum . “Il Forum fornisce la struttura per lo sviluppo di ricerca, alleanze e strutture che promuovono la cooperazione orientata alla missione durante tutto l’anno. L’incontro annuale della prossima settimana servirà da acceleratore di tale cooperazione, approfondendo le connessioni tra i leader e tra le iniziative”.
Incertezza, dunque, che continuerà a dominare le prospettive economiche anche nel 2024, con la crescita ostacolata dai venti contrari tra cui le condizioni finanziarie ancora rigide e le tensioni geopolitiche, con l’Europa che sarà l’area geografica con il PIL più in sofferenza: gli economisti sondati nell’analisi annuale pubblicata in occasione del World economic forum di Davos. Più della metà degli economisti (56%) infatti si aspetta un indebolimento della crescita quest’anno, mentre il 43% non vede cambiamenti o ipotizza un qualche miglioramento.
Davos, al via World Economic Forum: da guerre a IA, i temi al centro
